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Il debito nazionale USA è più grave della bolla di bitcoin

Erik Voorhees, amministratore delegato di ShapeShift, ha pubblicato su Twitter un post circa il vergognoso debito nazionale degli USA, definendolo come la “più grande bolla finanziaria del mondo”, che quindi non sarebbe certo quella di bitcoin.

Secondo quanto riportato, sembra che il CEO del crypto exchange svizzero ShapeShift abbia voluto con il suo tweet chiarire i fatti intorno alla parola “bubble” o “bolla”, che da sempre viene affiancata al mondo crypto, e nello specifico a bitcoin, facendo notare che proprio il debito nazionale degli USA non è da meno, anzi per Voorhees la sua entità è la peggiore nel mondo finanziario

Non è una novità, infatti, che i critici del mondo crypto siano scesi in campo con la definizione di bolla basandosi sull’ascesa esponenziale del prezzo di bitcoin avvenuta negli scorsi anni, per la precisione da $ 0,06 nel 2010 a $ 20.000 nel 2017 e che l’attuale tendenza rialzista sembra stia riaccendendo gli stessi animi. 

AMa Voorhees controbatte questi critici, spiegando che forse le ragioni che portano tali critiche siano dovute al voler mascherare alcuni fatti reali

Non a caso, proprio la nazione più potente del G7, gli USA, pare avere un grave problema di debito per un valore di $ 22 trilioni di dollari

In questo scenario, Voorhees sottolinea come il debito nazionale degli USA risponde alla teoria dei folli più grandi, descrivendola nel suo tweet come segue:

“Le persone acquistano obbligazioni governative perché presumono che possano sempre venderle a qualcun altro, indipendentemente dalla capacità ultima del governo di pagare”.

In sostanza, alle persone viene consigliato di acquistare questo debito indipendentemente dal fatto che il governo degli USA abbia la capacità di rimborso e questo succede in quanto il governo può semplicemente stampare nuovi dollari americani per far fronte ai propri obblighi di debito aggravando l’irresponsabilità fiscale. 

Questo accumulo di debito impagato provoca nel corso degli anni l’insostenibilità incidendo sulla crescita economica del Paese. 

Secondo uno studio della Banca Mondiale citato nel report, sembra infatti che i paesi il cui rapporto debito/PIL supera il 77% iniziano una fase di decrescita economica in quanto per ogni punto percentuale sopra il 77% il costo del debito riflette l’1,7% sui guadagni economici del Paese stesso. 

Prendendo valida questa teoria, al momento, il coefficiente debito/PIL degli USA rappresenta una descrescita del 45,9% sull’economia nazionale. 

Al contrario delle critiche mosse attualmente su bitcoin, arrivano invece le previsioni dei grandi sostenitori del mondo crypto. 

Proprio di recente, l’influencer John McAfee ha aumentato la posta in gioco a proposito del prezzo di bitcoin affermando che potrebbe arrivare a valere 2 milioni di dollari entro fine 2020. 

 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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