L’aceto balsamico di Modena Igp, sbarca sulla blockchain, per cercare di combattere la contraffazione.
Il progetto sperimentale è stato realizzato in collaborazione con il Poligrafico dello Stato, la Fondazione Qualivita e l’ente Csqa Certificazioni.
Il progetto sfrutterà il collegamento con il Passaporto digitale TrustYourFood che permetterà di verificare tramite un’apposita applicazione – attualmente funziona solo con un prodotto – i dati e quindi avere la tracciabilità dell’intera filiera.
I controlli sono stati appositamente disegnati da Csqa su richiesta dell’azienda, come ha sottolineato anche il direttore di Csqa, Piero Bonato:
“Si tratta di un progetto innovativo che il consorzio ha voluto avviare in collaborazione con Csqa IPZS e Fondazione Qualivita. L’obiettivo è portare a valore il sistema di controllo della IG attraverso un duplice sistema costituito dai contrassegni del poligrafico dello stato e dalla App Trust yourFood®. I contrassegni sono uno strumento di identificazione della singola bottiglia e al contempo strumento di anticontraffazione in virtù delle caratteristiche intrinseche del contrassegno. L’integrazione dei sistemi di controllo tradizionali con nuove tecnologie informatiche e informative rappresenta una frontiera innovativa che ha l’obiettivo di rendere sempre più efficienti i controlli e consentire una comunicazione immediata con il consumatore.”
Il direttore del Consorzio Tutela, Federico Desimoni, ha spiegato:
“Tutelare un’eccellenza come l’Aceto Balsamico di Modena ovvero il prodotto Made in Italy agroalimentare ad Indicazione Geografica più esportato nel mondo è un dovere in quanto, essendo così diffuso e celebre, più di altri prodotti si trova esposto a fenomeni di contraffazione. Ad oggi molto viene fatto dal Consorzio in sinergia con Organismi di Controllo e dalle forze dell’ordine, affinché tali frodi vengano represse. Tuttavia dotare ogni bottiglia di Aceto Balsamico di Modena IGP di un bollino che ne attesti l’originalità e soprattutto la tracciabilità, coinvolgendo il consumatore in un’alleanza finalizzata alla tutela del prodotto autentico, è un ulteriore passo avanti nella giusta direzione”.
La combinazione di questi elementi, almeno nelle sue volontà, rappresenta un passo in avanti verso la protezione dell’azienda, che in questo modo può dimostrare che un determinato prodotto abbia passato una serie di controlli. Ma è veramente così?
Aceto di Modena su blockchain: funziona?
Questa strategia è puramente di marketing, poiché in realtà come sappiamo, in questo caso si tratta di un DLT privato e non di una vera blockchain.
Inoltre, bisognerà fidarsi di chi inserirà i dati nel DLT, poiché chi li dovrà immettere nel sistema potrebbe in qualche modo sempre e comunque modificarli o comunque omettere un dato veritiero.
Insomma, così come Carrefour con il proprio DLT relativo alla filiera del pollame, anche questa dell’aceto di Modena sembra più una buona mossa pubblicitaria per chi poco ne sa di blockchain piuttosto che un progetto di vera utilità.