Secondo una recente ricerca, la blockchain è in grado di cambiare i modelli di business.
La ricerca, intitolata “Gli impatti dell’Intelligenza Artificiale e della Blockchain sui modelli di business”, sarà presentata il 15 e il 16 novembre durante la quinta edizione dello Strategy Innovation Forum (SIF) dell’Università Ca’ Foscari Venezia, in occasione della Venice Innovation Week.
Il 13% delle fonti analizzate sostiene che la blockchain impatterà in maniera importante sul mondo del business, ad esempio permettendo di tracciare la proprietà degli asset in tempo reale, o aumentando la trasparenza delle transazioni o l’affidabilità delle informazioni che vengono scambiate tra le varie parti.
Anche l’intelligenza artificiale, per il 23% delle fonti analizzate, avrà un impatto significativo, ad esempio riducendo gli errori umani e gli infortuni sul lavoro, ed aumentando la produttività.
Ancora più rilevante sarà l’impatto sui processi interni delle aziende, dove la blockchain sarà in grado di consentire l’automazione dei processi di scambio dei dati, riducendo i costi di transazione e aumentando la sicurezza nel trattamento di dati sensibili, per il 21% delle fonti analizzate.
In particolare, grazie all’utilizzo di smart contract sarà possibile eliminare molti documenti cartacei, attivare la negoziazione automatica dei prezzi, anche in tempo reale, e garantire le identità digitali delle varie parti che interagiscono sui mercati. La conseguenza sarà l’incremento della velocità di scambio delle informazioni e dell’esecuzione dei contratti.
Questo però non produrrà soltanto cambiamenti in campo tecnico e sui modelli operativi delle imprese, ma anche sui loro stessi modelli di business, grazie al miglioramento dell’efficienza, della qualità e della rapidità decisionale ed esecutiva. In questo modo sarà ad esempio anche possibile, dal punto di vista operativo, fare le stesse cose, ma meglio.
I settori più coinvolti da queste innovazioni basate sui registri distribuiti saranno quello finanziario e quello sanitario.
Secondo il 28% delle fonti analizzate, il settore finanziario sarà rivoluzionato direttamente, grazie alla natura stessa di questa tecnologia, che ridurrà i costi ed il rischio di frodi e di riciclaggio, incrementando allo stesso tempo la fiducia e la sicurezza.
Secondo il 15% delle fonti analizzate, nel settore sanitario invece sarà incrementata l’efficienza amministrativa dei registri attualmente in uso, e la facilità di accesso ai dati storici dei pazienti, pur proteggendone la privacy.
Così la blockchain fornirà elevati vantaggi a livello di privacy, accessibilità e decentralizzazione, rimanendo tuttavia ancora debole a livello di efficienza, flessibilità e predizione, mentre l’intelligenza artificiale porterà maggiore efficienza, umanizzazione e predizione. Secondo la ricerca, la combinazione tra queste due tecnologie integrerà i rispettivi punti di forza per dare avvio alla prossima rivoluzione digitale.
Il professore di innovazione strategica presso l’Università Ca’ Foscari Venezia, Carlo Bagnoli, ha commentato:
“Negli ultimi due anni le società di consulenza hanno pubblicato oltre mezzo milione di report sui possibili impatti a livello aziendale dell’IA e della Blockchain. Le finalità commerciali di tali report portano, però, a porre meno attenzione sulla rigorosità delle metodologie di analisi adottate e a enfatizzare gli impatti più sul modello operativo, che su quello di business delle imprese. Vengono così approfondite soprattutto le possibilità offerte da tali tecnologie per migliorare l’efficienza, la qualità e la rapidità decisionale ed esecutiva, ovvero per fare le stesse cose, ma meglio. La ricerca alla base di questo report approfondisce invece, con rigore scientifico, il possibile impatto dell’IA e della Blockchain sulla strategia e sul modello di business. L’ambizione è riflettere su come tali tecnologie possano permettere di fare cose diverse, o le stesse cose in modo diverso”.