L’exchange crypto ShapeShift ha deciso di azzerare le commissioni su alcuni scambi, donando contestualmente token FOX agli utenti registrati.
ShapeShift, lanciato nel 2014, è stato uno dei primi exchange basati su un modello non-custodian. A differenza dei classici exchange, che custodiscono per conto degli utenti le chiavi private dei wallet utilizzati, e quindi anche i loro fondi, ShapeShift invece consente agli utenti stessi di detenerli in via esclusiva.
Questo da un lato mette al riparo da eventuali furti dovuti ad hackeraggi della piattaforma o da perdite di fondi dovute alla chiusura della società, mentre dall’altro responsabilizza l’utente che deve assumersi la piena e totale responsabilità di conservare chiavi private e fondi.
L’obiettivo dell’iniziativa infatti è proprio quello di responsabilizzare maggiormente gli utenti e di promuovere la custodia personale delle criptovalute anche nei confronti dell’utente medio.
Per la precisione gli utenti già registrati all’exchange riceveranno automaticamente 100 token FOX, e potranno sfruttare l’assenza di commissioni fino a che resteranno in possesso dei token. Infatti, a seconda del numero di token in loro possesso, potranno effettuare una certa quantità di operazioni gratuite ogni 30 giorni.
Grazie a questa iniziativa l’exchange prevede un aumento del 30% degli account, ed ha in programma anche la vendita degli stessi token FOX. Per far fronte alla riduzione delle entrate, ShapeShift metterà in vendita i suoi token ai nuovi clienti che vorranno prendere parte a questa iniziativa, se questo nuovo modello di business avrà successo.
ShapeShift non ha comunque in programma di diventare una piattaforma completamente decentralizzata, ma vuole rimanere una piattaforma on-chain open source e permissionless su cui gli utenti utilizzano smart contract sulla rete Ethereum per scambiarsi token.
Il CEO e fondatore di ShapeShift, Erik Voorhees, ha dichiarato:
“La ragione per cui le criptovalute sono importanti è che consentono alle persone di avere il controllo dei propri beni. Ma sfortunatamente la maggior parte delle persone lo consegna ad un exchange custodian di terze parti.Speriamo che, eliminando le commissioni, incoraggeremo le persone a passare al modello non custodian. Penso che l’auto-custodia sia la direzione verso la quale l’industria delle criptovalute si stia dirigendo nel lungo termine”.