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Report DeFi: le ultime news sulla stablecoin DAI

Secondo le ultime news dal mondo DeFi, la migrazione da SAI a DAI ha superato i 20 milioni di token: infatti, stando al report di Sai2Dai.xyz, ormai sono più di 20 milioni le stablecoin SAI convertiti nei nuovi token DAI. 

I token SAI non sono altro che i vecchi DAI collateralizzati solo con Ethereum, mentre i nuovi DAI sono token multi-collateralizzati, sebbene sempre con valore che oscilla attorno ad 1 $. 

I numeri della stablecoin DAI

La migrazione delle stablecoin è iniziata esattamente una settimana fa, il 18 novembre 2019, e sta procedendo con una certa lentezza. D’altronde i possessori dei vecchi token DAI, ora rinominati SAI, non hanno alcun obbligo di migrare alla nuova versione, visto che le due versioni di fatto convivono. 

Ad oggi è stato convertito nei nuovi DAI poco meno del 17% di tutti i SAI in circolazione, con un ritmo medio di circa 3 milioni di token convertiti ogni giorno. 

Secondo un sondaggio lanciato tre giorni prima della migrazione, solo il 35% dei votanti aveva previsto che, ad una settimana dall’avvio, i SAI convertiti in DAI sarebbero stati meno del 25%, mentre il 39% credeva che sarebbero stati tra il 25% ed il 50%. Il 19% riteneva sarebbero stati tra il 50% ed il 75%, e addirittura il 10% pensava che sarebbero stati più del 75%. 

La prossima milestone sarà per l’appunto il superamento di quota 50%, ovvero 52 milioni di token. Di questo passo occorreranno più di due settimane prima che ciò possa avvenire. 

Va però anche detto che c’è stata una forte accelerazione negli ultimi quattro giorni: infatti, fino al 21 novembre, erano ancora meno di 10 milioni i token convertiti, probabilmente perché molti hanno aspettato che la situazione si stabilizzasse prima di procedere alla migrazione. Pertanto il ritmo sta accelerando e se così fosse quota 50% potrebbe anche essere raggiunta prima del previsto.

Il valore sia dei token SAI che dei token DAI è comunque sempre circa 1 dollaro, visto che si tratta di stablecoin. I nuovi token DAI possono essere creati anche immobilizzando altri token oltre a ETH.

Lo stretto rapporto tra DeFi e DEX

La DeFi è sicuramente un settore che sta attirando sempre più utenti: con nuovi record di crypto messe in stake o investite, la finanza decentralizzata, infatti, sta crescendo a dismisura, portando anche gli exchange decentralizzati a settare nuovi record.

A tal proposito Leonardo Pedretti, founder di Ethereum Italia, ha spiegato a The Cryptonomist:

“Mai come in questo periodo Ethereum è protagonista del mercato blockchain. In particolare la DeFi (aka Finanza Decentralizzata) è diventato un layer fintech dove startup costruiscono servizi e prodotti fintech, sempre più user friendly, di nuova generazione. Ad esempio pensiamo ad Instadapp, che offre un’interfaccia simile ad un online banking tradizionale. Sicuramente sarà questo uno dei trend da seguire nei prossimi anni in quanto, al contrario delle ICO, la DeFi aiuta concretamente le persone a gestire il proprio patrimonio in maniera del tutto autonoma e senza l’uso di intermediari.”

Anche Alice Corsini, COO di Provable Things (ex Oraclize), è della stessa opinione:

“Il settore finanziario è uno degli ambiti che possono trarre maggiore beneficio dalla tecnologia blockchain. Lo abbiamo visto con bitcoin e lo vediamo ora con il movimento nascente della finanza decentralizzata. Trovandosi in seconda posizione, successive per numero di dApp soltanto alle applicazioni di gaming su blockchain, le dApp DeFi rappresentano un chiaro punto di rottura con il sistema finanziario tradizionale, pur racchiudendone l’intero potenziale”.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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