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Il ruolo dell’Africa nel futuro delle criptovalute

Molti economisti e analisti prevedono che il più grande hub per lo sviluppo della blockchain e delle criptovalute sarà il continente più povero del mondo: l’Africa.

Viviamo in un periodo in cui la tecnologia e la scienza governano ogni cosa. Tutto ciò che facciamo, sia che si tratti di lavoro, hobby o tempo libero, è già profondamente radicato in questo mondo di computer e internet. Inoltre, il ritmo con cui tutto ciò che ci circonda si evolve è diventato espansivo, il che significa che non c’è una particolare linea di sviluppo che possiamo fisicamente osservare; ogni direzione che guardiamo si muove verso il futuro a velocità incredibili.

Il mondo finanziario è certamente una di quelle direzioni. Recentemente, c’è stato uno sviluppo particolare che ha portato ad una profonda ristrutturazione del sistema. Si tratta della cosiddetta blockchain, della quale vi racconteremo tutto, compreso il modo in cui cambierà il corso di uno dei continenti più poveri del mondo e viceversa.

Una tecnologia peer-to-peer

Nel 2008 è stato pubblicato un articolo intitolato “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System”, firmato Satoshi Nakamoto – una persona o un gruppo di persone con questo alias. Stando all’articolo, un mondo di valute fiat era pieno di carenze come intermediari finanziari, checker di terze parti e rischi per la sicurezza. 

La creazione di Bitcoin ha dato vita a un nuovo approccio volto a rivoluzionare il mercato valutario. Bitcoin e migliaia di altre criptovalute sono integrate nella blockchain che è a sua volta un sistema di computer e altri dispositivi collegati. Ogni singola transazione avviene solo tra le due parti e non tra nessun altro. Quando si tratta di dimostrare le operazioni, i dispositivi collegati fanno un lavoro perfettamente sufficiente.

Oltre ad evitare il double-spending con transazioni peer-to-peer, la blockchain offre pagamenti sicuri, veloci ed anche anonimi. In aggiunta, gli utenti non sono limitati dal fattore tempo e dalla geografia – le transazioni possono avvenire da una parte del mondo all’altra. 

Di conseguenza, nel 2008 è nata una nuova Fintech che, dopo qualche tempo, ha iniziato ad attirare l’attenzione. Nel 2016, le criptovalute sono diventate più ampiamente acclamate dai governi mondiali e nel 2017, Bitcoin ha registrato un aumento di prezzo fino ai 20.000 dollari. Il mondo conosce già le criptovalute e il loro sistema surrogato – la blockchain.

Africa – un nuovo hub per la blockchain e le valute crittografiche

Molti economisti e analisti prevedono che il più grande hub per lo sviluppo della blockchain sarà il continente più povero del mondo – l’Africa. E anche se alcuni critici sottolineano gli svantaggi delle criptovalute, come ad esempio il finanziamento del terrorismo, il riciclaggio di denaro sporco, ecc. questa tecnologia si rivela comunque vantaggiosa per molte nazioni povere.

L’Africa ha assistito ad alcune delle peggiori catastrofi umanitarie ed economiche nel corso dei secoli ed è ora che trovi un po’ di sollievo. Molti paesi del continente, tra cui Kenya, Etiopia, Zimbabwe e altri stanno già testando piattaforme blockchain, mentre alcuni degli istituti privati come i broker Forex del Kenya hanno già iniziato a utilizzare pagamenti crypto per i loro servizi. 

Secondo Global Risk Insights, i paesi africani hanno, ora più che mai, la possibilità di adottare le valute basate sulla blockchain. Con questa tecnologia e le criptovalute, queste nazioni possono incorporare varie innovazioni come servizi pubblici più accessibili, una maggiore trasparenza nella politica e negli affari, e valute digitali per pagamenti veloci e convenienti.

Come abbiamo già detto, uno dei più avidi crypto-implementatori in Africa è il Kenya. E non è solo in questi sforzi; anche la Croce Rossa sta spingendo la blockchain in Kenya ed Etiopia per sostenere le rimesse degli aiuti umanitari. Le criptovalute nell’ambiente finanziario del Kenya possono avere un effetto benefico sulle piccole e medie imprese: possono finalmente accumulare punteggi di credito e ottenere prestiti per i loro investimenti.

Molte aziende e imprenditori del paese sono coinvolti in una corsa al mining delle criptovalute con i propri hardware e software. Bitcoin, Ether e altre crypto sono quindi utilizzati per scopi diversi, come il crowdsourcing e il finanziamento di business. 

Un altro esempio di questa tendenza può essere visto in Sud Africa, dove Bitcoin viene utilizzato per le transazioni finanziarie. Anche la banca centrale del paese riconosce l’importanza del nuovo Fintech, affermando che Bitcoin può ridurre notevolmente i tempi di transazione.

Mercati informali emergenti

Uno dei maggiori contribuenti alla popolarità della blockchain in Africa è il mercato informale del continente. Da est a ovest, più di due terzi della regione subsahariana è coperto da posti di lavoro e industrie del mercato nero. E poiché la blockchain non ha un organo di governo ufficiale, si inserisce perfettamente in questo ambiente. Infatti, datori di lavoro e imprenditori possono creare nuovi posti di lavoro che ruotano specificamente intorno alle criptovalute.

Tuttavia, la differenza più importante e cruciale che la blockchain comporta è la capacità dei privati cittadini di avere finalmente dei conti bancari. La maggior parte delle persone “unbanked” (senza conti bancari) risiede attualmente nelle comunità africane più povere. Inoltre, dato che in molti paesi africani le crisi valutarie sono in forte crescita, gli alti tassi di inflazione compromettono costantemente le capacità di acquisto dei cittadini.

Con le criptovalute, le persone possono avere accesso ai commercianti e alle transazioni online, mettendo a loro disposizione servizi globali online. E saranno anche in grado di accumulare punteggi di credito e ottenere prestiti in Bitcoin o in qualsiasi altra forma. 

Opposizione dello Zimbabwe (Africa)

Ciononostante, sebbene la blockchain stia diventando popolare in Africa, ci sono ancora quei paesi che si oppongono apertamente a questa Fintech. Ad esempio, il governo dello Zimbabwe ha espresso apertamente le sue preoccupazioni per le criptovalute. Anche se i bancomat Bitcoin sono già apparsi nel paese, il governo vieta ancora alle proprie banche di utilizzare gli exchange crypto.

In aggiunta a queste preoccupazioni, altri governi africani sono sospettosi dell’uso della blockchain per molti scopi illeciti. Data l’anonimità delle criptovalute, possono essere utilizzate per finanziare organizzazioni terroristiche globali, così come altri gruppi criminali, incoraggiare il riciclaggio di denaro, il traffico di droga e così via.

Tuttavia, una cosa è chiara: le crypto sono destinate a fiorire in Africa. Il continente è dominato dal mercato nero e dalle industrie informali; i paesi sono sommersi da crisi monetarie e Forex e la popolazione ha un accesso limitato al sistema bancario. Tutte queste caratteristiche contribuiscono all’ascesa dei Bitcoin e di altre criptovalute sul suolo africano.

 

Giorgi Mikhelidze
Giorgi Mikhelidze
Giorgi è un software developer che vive in Georgia con due anni di esperienza nel trading sui mercati finanziari. Ora lavora per aumentare la conoscenza della Blockchain nel suo Paese e cerca di condividere le sue scoperte e ricerche con quanta più gente possibile.
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