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Cina: tanti brevetti blockchain ma poco talento

Secondo un recente report, sembra proprio che il numero di sviluppatori blockchain in Cina sia ancora troppo basso rispetto gli altri Paesi, rivelando poco talento nel settore, comparato al numero di brevetti blockchain rilasciati. 

Nonostante la dichiarazione del presidente Xi Jinping di voler far diventare la Cina il paese leader della tecnologia blockchain, i numeri riportati non rispecchiano la preparazione dei suoi abitanti. 

Nello specifico, si tratta di 5.290 sviluppatori blockchain nel paese nel 2019, contro i 3.780 del 2018. Sicuramente un dato che afferma una crescita di interesse verso la tecnologia ma ancora relativamente basso rispetto in particolare all’India. 

A tal proposito, il report descrive la situazione immatura cinese come segue:

“La maggioranza (56,7%) degli sviluppatori in Cina ha solo 0-3 anni di esperienza lavorativa. Ciò suggerisce che la comunità di sviluppatori cinesi è meno esperta dei colleghi internazionali (il 42% ha 3-10 anni di esperienza). Sono inoltre fortemente focalizzati su campi come lo sviluppo web, la visione artificiale, i protocolli di neuro-apprendimento e il riconoscimento vocale.”

Non solo, la presenza di talenti blockchain in Cina non rispecchia la quantità di brevetti blockchain rilasciati alle innovative startup del Paese. 

Infatti, sembra che negli ultimi anni, la corsa al brevetto blockchain cinese abbia superato di tre volte le applicazioni presentate negli USA. In generale, esistono più brevetti blockchain depositati in Cina che in qualsiasi altra parte del mondo: le aziende cinesi rappresentano il 68% del totale dei depositi di brevetti blockchain globali. 

Nella classifica riferita al primo semestre 2019 sulle invenzioni delle società blockchain, tra gli undici paesi che rappresentavano le prime 100 aziende a livello globale, la Cina è la numero uno con 67% delle domande di brevetto. 

Solo Alibaba Group, colosso cinese del commercio elettronico, è in cima alla lista con 322 brevetti, mentre la seconda è un’altra società cinese PingAn con 274 brevetti e la terza Nchain con 241 brevetti.

I numeri riferiti ai brevetti lasciano intendere che la nuova potenziale leader nella blockchain è di certo la Cina rispetto ai rivali Stati Uniti. 

In realtà si tratta di due approcci differenti dei due Paesi. 

Di recente, Anthony Pompliano fondatore di Morgan Creek aveva fatto notare come se da un lato la Cina stia spronando il paese per uno sviluppo in ambito blockchain, dall’altro l’azione istituzionale americana iniziale di voler ignorare tale tecnologia dirompente nelle sue fasi embrionali, si sia trasformata poi in una progressiva limitazione alla sua applicazione sul territorio.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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