HomeBlockchainIntervisteGeorgy Sokolov, Wirex: "per raggiungere le masse bisogna lavorare con i regolatori"

Georgy Sokolov, Wirex: “per raggiungere le masse bisogna lavorare con i regolatori”

Durante la Crypto Coinference 2019 che si è tenuta ad inizio novembre a Milano The Cryptonomist ha avuto modo di intervistare il co-fondatore di Wirex Georgy Sokolov. 

Georgy, cosa sono le stablecoin di Wirex?

“Sono stablecoin con collaterale detenuto in conti separati in istituti di livello bancario, come richiesto dalle normative in materia di e-money, visto che siamo una società di e-money. Dal punto di vista tecnico sono già pronte, sulla blockchain di Stellar, e siamo nelle fasi finali dell’approvazione con i regolatori. Vogliamo che vengano lanciate come stablecoin regolamentate fin dal primo giorno, non come altri progetti esistenti sul mercato che le hanno lanciate ed ora attendono di essere attaccati per aver fatto qualcosa di sbagliato”. 

Quando saranno lanciate sul mercato?

“Spereremmo già quest’anno, ma ho la sensazione che potrebbe slittare al prossimo anno”.

Quante saranno? 

“Nel complesso al momento sono 26, anche se non usciranno tutte nello stesso momento, perché non avrebbe senso: dobbiamo vedere quale sarà la domanda. Quindi forse il primo lotto saranno 7, 8 o 10, in particolare le valute chiave come euro, sterlina inglese, ed altre”. 

I regolatori ostacoleranno o limiteranno l’adozione delle criptovalute? 

“È una buona domanda, e credo che ci sarà un po’ di entrambe le cose. Se vuoi che l’ecosistema si sviluppi in autonomia forse si svilupperà più velocemente, ma probabilmente non arriverà alle masse tanto quanto potrebbe farlo con i regolatori. D’altra parte i regolatori non sono qui per nuocere. Sono qui per aiutare gli utenti finali, proteggerli dai player malvagi, portare più fiducia nel sistema, ed alla fine tutto ciò aiuterà questa industria ad essere abbastanza forte, abbastanza paziente e disposta a lavorare con i regolatori per avere i sistemi giusti. 

Noi vediamo la regolamentazione come uno strumento, ed andiamo nella direzione dei regolatori. Non vogliamo che le criptovalute rimangano una cosa di nicchia. Vogliamo raggiungere le masse e, in un modo o nell’altro, dobbiamo lavorare con i regolatori”.

Le banche stanno entrando in questo settore?

“Alcune di loro, probabilmente ogni grande e media banca, ha almeno la divisione che si occupa di blockchain. Alcune stanno cercando più in profondità, ma la tecnologia stessa è piuttosto rivoluzionaria e le banche vorranno usarla”. 

Pensi che le banche siano solamente interessate alla blockchain, o anche alle criptovalute? 

“Le criptovalute sono una delle applicazioni della blockchain, l’applicazione finanziaria. E le banche sono nel settore finanziario, quindi è sicuramente qualcosa di cui devono essere consapevoli. Potrebbero anche non utilizzarle, e starne fuori, ma sarà il tempo a mostrarci quanto velocemente le adotteranno, o meno. Mentirei se dicessi di sapere cosa accadrà entro 5 anni. Possiamo fare le nostre previsioni, e possiamo provare a costruire il futuro”. 

Quando tutti useremo le criptovalute? 

“Oggi ho avuto un momento di felicità sul palco quando ho chiesto quante persone sapessero di Wirex, e quante persone usassero le carte: almeno la metà del pubblico ha detto di sì, e questo per noi è un ottimo segnale.

Mia mamma probabilmente non le userà nel prossimo futuro, anche se potrei aiutarla, ma non tutti hanno figli che possono essere di aiuto, quindi è difficile. Ci vuole tempo per le nuove tecnologie, ma questa tecnologia sta crescendo, quindi forse tra 5 o 10 anni da oggi avrà molta più adozione”. 

Cosa pensi di Libra? 

“Hanno sicuramente portato questo settore sotto i riflettori: che sia una cosa buona o no, sarà il tempo a mostrarlo. Per ora potrebbe portare i regolatori a diventare un po’ più preoccupati, e forse un po’ più attenti. Forse le nostre stablecoin hanno avuto un po’ di ritardo proprio a causa di ciò.

Il motivo principale per cui i regolatori sono cauti nei confronti di Libra è perché si basa su un paniere di valute, quindi per ogni singola Banca Centrale c’è un motivo per considerarla un po’ una minaccia per la propria valuta.

Penso che dovrebbero essere meno ostili con coloro che sono attenti a distinguere il progetto giusto dal progetto sbagliato, ma nel complesso posso solo vedere i benefici per gli stati dall’usare stablecoin anziché contante, per esempio. Puoi dire qualsiasi cosa su bitcoin o sulle criptovaluta, utilizzate ad esempio per le transazioni sulle darknet, ma sono molto più trasparenti dei contanti, specialmente se emessi da un istituto regolamentato”. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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