Anche la famosa arancia rossa di Sicilia IGP sbarcherà su blockchain, o per meglio dire su un modello ibrido che permette di usare ecosistemi di blockchain interconnesse e di garantire caratteristiche come l’immutabilità grazie ad Ethereum.
Il progetto, R.O.U.G.E. “Red Orange Upgrading Green Economy”, è stato portato avanti dal consorzio di tutela dell’arancia rossa di Sicilia IGP e, tra l’altro, è stato patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
L’esigenza di tracciare le arance è nata dal fatto di voler garantire il prodotto e per eliminare il rischio di eventuali frodi e contraffazioni ai danni del consumatore, come ha spiegato Giovanni Selvaggi, Presidente del consorzio di tutela arance rosse di Sicilia IGP:
“Le arance sono un’eccellenza del Made in Italy: oltre il 50% della produzione totale nazionale viene dalla Sicilia, nel 2018 un milione di tonnellate circa su una produzione italiana di un milione e 622 mila tonnellate. Contraffazioni e frodi rappresentano un danno per il consumatore e una perdita per i produttori. La piattaforma nasce per tutelare l’Arancia Rossa di Sicilia IGP e l’esportazione di questo prodotto unico al mondo che, quest’anno, ha raggiunto anche il mercato cinese”.
La struttura della tracciabilità è stata realizzata da Almaviva.
Non si tratta della prima volta che il cibo Made in Italy arriva su blockchain: in precedenza possiamo citare per esempio i casi del pollo e dei limoni Carrefour, della mozzarella di bufala campana, dell’olio extra vergine di oliva marchiato Cairoli e molto altro ancora.