Spinosa, azienda familiare che produce mozzarella di Bufala Campana e derivati, ha oggi annunciato l’implementazione della tecnologia blockchain nella propria filiera produttiva.
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Ogni confezione di mozzarella avrà un bollino “Certificato Blockchain – Quality” che riporta un codice QR code che permetterà di accedere a tutte le informazioni sulla produzione del prodotto.
Attraverso il codice e inserendo il lotto del prodotto sarà quindi possibile verificare tutti gli standard di qualità cui Spinosa rispetta in conformità con la regolamentazione per la tutela della mozzarella di bufala.
Ha commentato Luigi Griffo, Presidente e CEO di Spinosa:
“Questo progetto, la cui attuazione ci ha richiesto un notevole investimento in termini di tempo, impegno personale, e di risorse dedicate, si inserisce nel più grande piano di attività di ricerca e sviluppo che quotidianamente orientiamo per migliorare la qualità e la sostenibilità della nostra attività. Sapere come fare è da sempre il segreto del nostro operato: da generazioni conosciamo il nostro territorio e con passione e duro lavoro ci impegniamo per valorizzarlo attraverso la produzione di un’eccellenza alimentare che soltanto qui è possibile realizzare. Da oggi desideriamo ottenere ancora più fiducia da parte dei consumatori, mostrando loro tutti i passaggi che stanno dietro la creazione della nostra mozzarella di bufala campana”.
Attraverso questa soluzione messa in piedi da EY OpsChain Food Traceability, Spinosa vuole dare trasparenza ai propri prodotti col fine di combattere la contraffazione del made in Italy.
Dichiara a questo proposito Giuseppe Perrone, EY Blockchain Hub Mediterranean Leade:
“Siamo di fronte ad un nuovo paradigma nel mercato del food ; secondo i dati in nostro possesso, la digitalizzazione di filiera è un asset strategico per le aziende dell’agro alimentare che puntano alla creazione di valore del prodotto all’aumento dell’awareness del brand agli occhi del consumatore”.
Per Eugenio Amodio, Associate Partner EY:
“La blockchain, per Spinosa, sarà particolarmente importante per l’estero, dove il 74% dei consumatori è sensibile ai concetti di “autenticità” del prodotto. Si tratta di un importantissimo traguardo raggiunto da una realtà di spicco della nostra Regione che, parimenti, garantisce nuova fiducia nelle attività delle aziende del nostro territorio”.