Nel 2140, quando bitcoin raggiungerà le 21 milioni di monete minate, cosa accadrà visto che i miner non riceveranno più reward grazie al mining?
Satoshi Nakamoto ha infatti previsto che ci fosse un numero finito di BTC al fine di prevenirne l’inflazione: nel sistema monetario tradizionale si possono stampare un numero infinito di soldi, ma questo può determinarne il deprezzamento e il potere di acquisto per beni e servizi, come sta succedendo per esempio in Venezuela.
Per entrare nel dettaglio, il numero esatto di bitcoin massimo è 20.999.999,9769 e viene calcolato dal blocco premio iniziale di 50 bitcoin. Andando avanti, per un meccanismo chiamato halving, ogni 210.000 blocchi il premio viene dimezzato e viene scartata ogni cifra decimale dopo l’ottava posizione, quindi dopo 210000 blocchi si sono generati 50 * 210.000, pari a 10.500.000 bitcoin.
Dopo i successivi 210.000 blocchi si sono generati 25 * 210.000, pari a 5.250.000 bitcoin, che si sono aggiunti a quelli precedenti per un totale di 10.500.000 + 5.250.000 = 15.750.000 bitcoin, e così via.
Ovviamente è lecito chiedersi se questo comporterà o meno una perdita di interesse per coloro che minano vista la mancanza di incentivi, ma è anche vero che esiste un altro sistema di incentivi per Bitcoin, cioè le fee che si pagano quando si effettua una transazione di BTC.
Sono proprio le fee che permetteranno di mandare avanti l’ecosistema, dato che, una volta che sarà minato l’ultimo bitcoin, queste aumenteranno di valore o almeno è quello che dovrebbe succedere in un’ottica di lungo periodo. Di conseguenza, se calcoliamo un prezzo per singola unità di bitcoin tra $ 100.000 e $ 1 milione, la fee potrebbe essere tra i 1.000 e i 100.000 satoshi.
Quindi, anche se non verranno minati più bitcoin, comunque è prevista un’altra soluzione per incentivare i miner a rendere sicura la blockchain e mantenerla attiva e funzionante.