HomeBlockchainIntervisteDes Martin: "Brave Browser ora vuole aumentare gli utenti"

Des Martin: “Brave Browser ora vuole aumentare gli utenti”

Brave Browser è tra i progetti più popolari e importanti del 2019 e da cui ci aspettiamo molte novità nel 2020, pertanto abbiamo intervistato il Marketing Leader e Business Development Director Des Martin per parlare dei nuovi obiettivi del team e tanto altro ancora.

Cosa ne pensi dei media tradizionali, dell’editoria e della pubblicità?

Stiamo attraversando un periodo di grandi cambiamenti per i media tradizionali, i quali hanno faticato a trovare nuovi modelli di business nell’era digitale. Il flusso di euro/dollari pubblicitari si è allontanato dall’editoria ed è andato a favore di piattaforme come Facebook e Google.

Come si stanno avvicinando gli operatori tradizionali alle nuove soluzioni distribuite e decentralizzate? Hanno timore o hanno un approccio aperto?

C’è molto interesse per le nuove soluzioni. Tuttavia, questi editori hanno ricevuto in passato promesse che non hanno fruttato risultati: AMP, distribuzione video, ecc… Nella mia esperienza gli operatori tradizionali sono lenti a cambiare.

Come si può vedere dai numerosi scandali e case history, i grandi media tradizionali, l’editoria e gli operatori pubblicitari stanno controllando e centralizzando il mercato. Come pensi che stiano reagendo gli utenti? Sarebbero in grado di comprendere questo enorme limite e problema? Credi che potrebbe cambiare nel breve-medio periodo?

Il consumatore è stato spesso ignorato dagli editori e dagli inserzionisti. L’esperienza dell’utente è peggiorata su molti siti web. I pop-up, gli annunci spam che coprono i contenuti sono ormai comuni. Il download di ulteriore “spazzatura web” rallenta il caricamento delle pagine e riduce la durata della batteria.

Molti utenti non si rendono conto che stanno scaricando l’economia della sorveglianza durante la navigazione sul web. Molti siti web di editori hanno oltre 100 tracker che profilano le persone mentre visitano le pagine web. Gli editori spesso non si rendono conto che stanno vendendo i dati dei loro utenti come parte della loro pubblicità online. L’impatto del marketing della sorveglianza sta diventando evidente. Scandali come quello di Cambridge Analytica hanno fatto capire alla gente che le gigantesche operazioni di sorveglianza sono una pessima idea. Non solo si possono plasmare le azioni di un individuo, ma si possono influenzare le azioni di grandi gruppi di persone o addirittura di paesi.

Il consumatore è stato trascurato, ma adesso i consumatori votano con la testa e scelgono nuove opzioni private con una migliore esperienza d’uso.

Oltre alla piattaforma Brave Browser e al Basic Attention Token (BAT), l’azienda si sta concentrando su nuove opportunità di business sul mercato?

Brave ha recentemente superato i 10M di utenti attivi. Il nostro prossimo obiettivo è quello di raggiungere i 100M di utenti. Man mano che la nostra base di utenti cresce, crescono anche le opportunità. Per ora il nostro obiettivo è quello di aumentare il numero di utenti e di costruire l’ecosistema di BAT.

Per finire, avete un obiettivo ideale o una case history che vorreste vedere dal vivo e implementata nell’industria globale delle blockchain come dimostrazione del fatto che la decentralizzazione potrebbe avere un effettivo impatto sociale?

Siamo ancora agli inizi. La decentralizzazione richiederà tempo, probabilmente decenni. Si spera che una delle prime vittorie della decentralizzazione sia la possibilità per le persone di possedere i propri dati online, di scegliere se vogliono condividerli con terzi e, qualora li condividano, devono essere pagati. I dati hanno un valore reale e non dovrebbero essere ceduti gratuitamente a colossi della tecnologia.

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Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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