EZ Lab, azienda che si occupa di sfruttare la tecnologia blockchain nell’ambito dell’Agrifood, ha annunciato di aver superato i 100mila euro di raccolta in una settimana.
Si tratta di una PMI innovativa con sede a Padova, in Italia, fondata nel 2014 e concentrata nell’utilizzo dei registri distribuiti per la tracciabilità e la trasparenza delle filiere dei prodotti agroalimentari. Ha già realizzato 40 progetti di tracciabilità di questo tipo su filiere come vino, birra, formaggio Asiago, riso, soia e zucca.
La società è partner di IBM Food Trust ed ha anche sedi a San Francisco, dopo essere stata selezionata nel 2017 dall’incubatore californiano specializzato nel settore foodtech Thrive ed a Reims, in Francia, nella zona Champagne.
La campagna di equity crowdfunding è stata lanciata il 18 febbraio su Mamacrowd e fino ad ora ha già raccolto 100.000 euro, ovvero la metà dell’obiettivo minimo di 200.000 euro in 60 giorni.
Le risorse così raccolte saranno investite per il consolidamento del ruolo dell’azienda nell’ambito Agrifood e per il lancio di nuove partnership o joint venture verticali in altri ambiti, come ad esempio tessile, energia, immobiliare, assicurativo ma anche logistica, supply chain, manufacturing e legal.
Nel business plan presentato agli investitori sono già previste 7 joint venture in altrettanti settori nel giro di tre anni, di cui tre dovrebbero essere sottoscritte già entro fine anno.
Il Ceo e fondatore di EZ Lab, Massimo Morbiato, ha dichiarato:
“La tecnologia blockchain è la chiave d’accesso per garantire la fiducia nelle transazioni economiche tra gli operatori. Noi siamo tra i primi ad averla applicata con successo all’economia reale, con una particolare specializzazione nel settore agrifood, di cui l’ultimo caso di una lunga serie è l’accordo con Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino IGP. Il nostro mestiere è creare fiducia: ora chiediamo fiducia agli investitori per portare questo know-how unico al servizio di altri ambiti produttivi. I margini di crescita sono molto promettenti e intendiamo giocare questa partita da protagonisti”.
Il World Economic Forum ha stimato che entro il 2025 il 10% del PIL mondiale potrebbe essere prodotto da attività e servizi erogati o distribuiti attraverso tecnologie basate su registri distribuiti, tanto che il Fondo dell’Unione Europea per la blockchain e l’intelligenza artificiale prevede investimenti per 2 miliardi di euro nei prossimi tre anni in questi campi ed il Fondo Italiano Innovazione, che ha in dotazione 1 miliardo di euro, ha inserito queste tecnologie tra le sue priorità.
Dario Giudici, CEO di Mamacrowd, ha spiegato a The Cryptonomist:
“Siamo molti contenti di ospitare un progetto come questo su Mamacrowd. Riteniamo che le applicazioni della blockchain legate al tracciamento delle filiere produttive siano le più adatte a livello di uso della tecnologia e quindi vogliamo poter portare all’attenzione dei nostri investitori progetti di questo tipo”