HomeCriptovaluteBitcoinLa Finlandia non vuole vendere i bitcoin sequestrati

La Finlandia non vuole vendere i bitcoin sequestrati

L’agenzia doganale della Finlandia, Tulli, sta faticando molto a mettere in vendita 1.666 bitcoin sequestrati nel 2016. 

Tulli confiscò questi BTC a seguito del fallimento di un sito web nel settembre 2016, quanto bitcoin valeva circa 570 dollari, quindi in totale all’epoca quei 1.666 BTC valevano circa 950.000 $, ma l’agenzia non riuscì a sbarazzarsene. 

Il problema pare sia legato al timore che una vendita di questo tipo potrebbe attirare un tipo di attenzione che in Finlandia non vogliono, mettendo forse persino a rischio la sicurezza stessa dell’agenzia. 

Anzi, sempre nel 2018 lo stesso governo finlandese vietò espressamente ai funzionari doganali di mettere in vendita i BTC sequestrati su exchange o piattaforme di trading, ordinando invece all’agenzia di conservare tutti gli asset digitali in cold wallet. 

Nel frattempo però quei 1.666 BTC hanno incrementato il loro valore, visto che ad oggi ad esempio valgono circa 15 milioni di dollari. 

La cosa curiosa però è che invece negli USA di questo genere di aste se ne tengono relativamente spesso, pare senza particolari problemi. 

Certo, vendere bitcoin subito, al posto che conservarli, può significare generare introiti molto più bassi di quanti se ne potrebbero generare vendendoli in un momento in cui il loro valore sia particolarmente elevato, ma a quanto pare non è questo l’obiettivo del governo finlandese. 

Infatti il direttore di Tulli, Pekka Pylkkanen, ha dichiarato:

“Dal nostro punto di vista, i problemi sono specificamente correlati al rischio di riciclaggio di denaro. Gli acquirenti di criptovalute raramente li usano per le normali attività”.

Queste dichiarazioni tuttavia suggeriscono che l’agenzia finlandese, e forse anche il governo, non abbia una conoscenza particolarmente approfondita di questi nuovi asset, visto che ad esempio secondo un recente studio della società di analisi blockchain Elliptic solo lo 0,5% di tutte le transazioni crypto siano legate ad attività illecite. 

Pertanto non stupisce che proprio la Finlandia, e non altri paesi come ad esempio gli Stati Uniti, stiano avendo problemi a disfarsi di questo tipo di asset molto liquidi, e decisamente apprezzati dal mercato. 

Se non altro tuttavia questa loro ritrosia potrebbe alla fine consentire di massimizzare gli introiti, soprattutto se dovessero poi cambiare idea qualora il prezzo di bitcoin salisse nuovamente ai massimi.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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