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Peter Schiff contro il rally mancato di bitcoin

Peter Schiff questa volta si è scagliato contro un ipotetico rally mancato di bitcoin. 

Su Twitter, infatti, Schiff ha scritto

“Se Bitcoin non riesce a fare un rally con una riduzione di emergenza dei tassi di 50 punti base, più tutta la recente volatilità del mercato azionario, obbligazionario, valutario e dell’oro, in quali circostanze può fare un rally? Se Bitcoin non salirà, perché possederlo? La risposta a questa domanda è vendere”. 

Il noto sostenitore dell’oro si riferisce a quello che sta accadendo in questi ultimi giorni sui mercati finanziari globali, con quelli azionari in forte calo e l’oro che dovrebbe comportarsi in modo opposto. 

Prendendo ad esempio come riferimento l’indice S&P 500 della borsa di New York, questo ha iniziato a calare il 24 febbraio e da allora ha perso circa il 10% con una prima caduta terminata il 28 febbraio a causa della quale ha perso più del 14% ed un leggero recupero nei giorni seguenti. 

L’oro, invece, proprio il 24 febbraio ha toccato un picco a circa 1.686 $ l’oncia, ma poi è sceso fino a toccare un minimo sempre il 28 febbraio a meno di 1.570 $, con una perdita massima inferiore al 7%. Ora però è risalito fino oltre i 1.640 $ l’oncia, recuperando molto del terreno perduto. 

Bitcoin, invece, pur iniziando a calare sempre il 24 febbraio, ha fatto registrare la perdita massima il 26 febbraio, quando è sceso fino a circa 8.600 $, per poi scendere ancora il 28 febbraio, fino a 8.500 $, ed il primo marzo, quando ha toccato quota 8.400$. 

Ora risulta ancora essere più o meno in quella zona, a circa 8.700 $. 

Quindi, sebbene la scorsa settimana la variazione del prezzo di bitcoin sia stata in linea con quella del mercato azionario prima e dell’oro poi, questa settimana invece pare di nuovo essersi scorrelata dagli altri asset. 

Ma quello su cui si concentra l’obiezione di Peter Schiff è un presunto mancato rally. Schiff, infatti, sembra suggerire che il prezzo di bitcoin non dovrebbe essere scorrelato, ma inversamente correlato, ovvero salire quando i prezzi degli altri asset scendono e forse anche viceversa. 

Così però evidentemente non è, probabilmente perché il prezzo di bitcoin sta seguendo un suo trend in realtà per l’appunto scorrelato rispetto ad altri asset. 

Pertanto, se il trend del prezzo di bitcoin non è inversamente correlato a quello degli altri asset, ma proprio scorrelato, allora il presunto rally a cui fa riferimento Peter Schiff esisterebbe solo nella sua immaginazione. A questo punto è possibile ipotizzare che anche il suo suggerimento di vendere potrebbe rimanere lì. 

Anche perché bitcoin un rally lo ha già fatto, tra gennaio e metà febbraio, quando passò da 8.000 $ a 10.000 $, probabilmente a causa degli investitori istituzionali. Questo rally era stato accusato di essere stato guidato da una manipolazione dei mercati, ma una ricerca di LongHash lo ha smentito.

L’analisi, concentrandosi sul consistente aumento del volume degli scambi, il premio del Bitcoin Investment Trust di Grayscale (GBTC) e l’attività degli investitori on-chain, suggerisce che questo rally in realtà sia stato in gran parte organico, indicando per l’appunto che sia stato guidato in gran parte dall’accumulo di bitcoin in questo periodo dovuto sia ad investitori retail che a quelli istituzionali.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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