Oggi è venerdì 13, che si sta dimostrando un venerdì di terrore per Bitcoin e il mercato delle criptovalute alle prese con un crollo di ampie proporzioni. È uno dei giorni che entreranno nella statistica del Bitcoin perché evidenzia uno dei peggiori ribassi avvenuti nell’arco di poche ore. Non è un flash crash ma un cortocircuito avvenuto su Bitcoin e che poi si è trascinato dietro tutto il settore.
Il forte movimento al ribasso già iniziato nella giornata di ieri, che segnava perdite per oltre il 20%, nella notte si è esteso ulteriormente con un cortocircuito che ha ulteriormente aggravato la dinamica ribassista in particolare di Bitcoin che dai livelli di apertura di giornata di ieri, con il ribasso che si è sviluppato nella notte europea, ha visto i prezzi precipitare sotto i 4.000 dollari, evidenziando un ribasso che in alcuni minuti si è esteso anche oltre il 40% su base giornaliera.
Oltre a riportare i prezzi ai livelli di marzo 2019, il movimento apre una fase decisamente diversa da quella che solamente fino a 15 giorni fa sembrava invece essere decisamente opposta a quella odierna.
Il forte movimento ribassista dai massimi di metà febbraio vede un crollo delle quotazioni di BTC che si estende del 60%. Il recupero di queste ultime ore riporta i prezzi ad un’elevata volatilità con movimenti tra 5.000 e 6.000 dollari, evidenziando un nervosismo sottostante, ma che passati i prossimi giorni indubbiamente dovrà essere analizzato con più possibilità a mente fredda per capire ciò che sta accadendo.
Bitcoin si trascina dietro tutto il resto del settore in particolare le principali altcoin evidenziando una giornata dove prevalgono i segni rossi.
Su base giornaliera prendendo a riferimento le quotazioni di ieri pomeriggio al momento ci sono delle frecce verdi, poche, ma oltre il 90% delle criptovalute sono in negativo. Tra le big svetta Litecoin (LTC) con un rialzo di oltre il 3% dai livelli di ieri pomeriggio.
Bitcoin anche oggi accusa una perdita a doppia cifra superiore al 10%, Ethereum (ETH) registra un -8 e Ripple (XRP) -6%. Sono appunto dei valori da circoscrivere in un contesto temporale molto ristretto perché le oscillazioni di giornata rimangono ampie.
Il ribasso oltre ad aver cambiato le strutture create da inizio anno e valido fino a pochi giorni fa cambia anche l’aspetto tecnico.
Il market cap scende sotto i 155 miliardi di dollari, livello che non si registrava dall’aprile 2019. Fa effetto osservare di come la capitalizzazione totale abbia perso attorno al 50% dai livelli che erano stati registrati solo un mese fa. Il 15 febbraio la capitalizzazione totale era oltre i 300 miliardi di dollari. Sono dei numeri che indubbiamente denotano ed evidenziano la consistenza della perdita di valore dello stesso settore.
Tutto ciò è avvenuto con volumi altissimi, con scambi mai registrati. I volumi totali sulle 24 ore si spingono oltre i 240-250 miliardi di dollari. Picchi mai registrati anche per Bitcoin con scambi sui maggiori exchange che toccano i 2 miliardi di dollari. Record anche per i Bitcoin scambiati a livello storico assoluto che vanno oltre i precedenti record di ottobre novembre scorso.
Summary
Il crollo di Bitcoin (BTC)
Bitcoin rompe tutti i supporti che fino a pochi giorni fa erano di riferimento. In una struttura così delicata è meglio attendere l’evoluzione delle prossime ore prima di andare ad individuare nuovi livelli di riferimento operativo.
Ethereum (ETH)
Ethereum affonda con il movimento della notte con un ribasso che si estende di circa il 60% dai massimi di metà febbraio e riporta le quotazioni ai livelli di dicembre 2018.
È pericolosa la rottura del minimo di metà dicembre dei 120 dollari, area raggiunta con il rimbalzo che si è rigenerato con le ricoperture della notte e che proseguono nella giornata di oggi, riportando ETH ai livelli di dicembre 2019.
Sarà importante capire nel weekend se Ethereum avrà la forza, le basi per difendere quello che è il support di lungo periodo, i minimi di dicembre 2019.