HomeBlockchainUna conferenza per salvarci dalla blockchain: ZkProof “home edition”

Una conferenza per salvarci dalla blockchain: ZkProof “home edition”

Zkproof workshop avrebbe dovuto essere un grande incontro per gli accademici e gli interessati alle zero-knowledge proof, ma l’emergenza Covid19 ha impedito lo svolgersi regolare dei lavori. Gli organizzatori non si sono dati per vinti ed è nata la “ Zkproof Home edition”.

La blockchain sta crescendo in dimensioni e nessun utente normale sarà più in grado di gestire autonomamente la grande mole di dati necessaria alla ricostruzione di un evento.

Per evitare che questo problema ci si ritorca contro, si devono studiare soluzioni utili ad una gestione più accurata dello scambio dati e della privacy.

Gli obiettivi dell’iniziativa ZkProof sono promuovere la standardizzazione della crittografia Zero-knowledge proof  e aumentare il coinvolgimento di aziende e ricercatori in tutto il mondo. 

Il più grande workshop mai organizzato sulle ZkProof sarà disponibile online e grazie allo sforzo degli organizzatori gli argomenti potranno essere fruibili a tutti gli interessati.

Dal 20 aprile al 21 maggio i seminari copriranno un periodi più lungo rispetto ai tradizionali 3 giorni di colloqui. Per 5 settimane ogni lunedì e giovedì verrà ospitata una presentazione di 3 ore e una discussione. Un programma completo e utile a tutti coloro che si interessano di crittografia e non solo.

Perché sono importanti le ZKProof?

Alla base, le zero-knowledge proof sono una tecnica crittografica che migliora la privacy e consente a una parte (un prover) di convincere un’altra parte (un verificatore) che alcune dichiarazioni computazionali sono corrette senza rivelare alcuna informazione tranne la veridicità della dichiarazione. 

Questa tecnologia innovativa ci consente di dimostrare l’integrità dei dati, senza rivelare alcun dettaglio sottostante sui dati stessi.

Zero-knowledge proof è stata introdotta per la prima volta negli anni 80 dal professor Shafi Goldwasser e dal famoso Silvio Micali, professore e ricercatore italiano molto noto in ambito blockchain per aver fondato Algorand.

Come sottolineato in un recente commento da Charles Hoskinson, fondatore di Cardano,  una delle cose più importanti arrivati a questo punto è quella che definisce come “inclusive accountability” (governo e responsabilità inclusive).

“Questa non è solo una conferenza per accademici, ma si tratta della ricerca più importante tra tutte quelle legate allo spazio delle criptovalute e della blockchain”. 

Come noto dai primi dibattiti nati nel 2009 grazie a Bitcoin, una delle cose possibili grazie alla blockchain è riassunto nella famosa frase “don’t trust me, verify”. 

Grazie alla tracciabilità e trasparenza della blockchain, un semplice sguardo al database ti permette di capire la storia di un messaggio e verificarne la natura.

La blockchain sta crescendo e nessun utente normale sarà più in grado di gestire autonomamente la grande mole di dati necessaria alla ricostruzione di un evento.

Immaginiamo tutto questo nei seguenti campi:

  • Sistemi di voto;
  • Registrazione di proprietà;
  • Scambio di assets rappresentativi;
  • Sistemi di pagamento.

Le persone comuni potrebbero perdere il controllo di questa tecnologia, che nasce per disintermediare ed evitare la centralizzazione del potere.

Sempre meno persone saranno in grado di partecipare al network (full node) a causa della dimensione dei nodi.

La digitalizzazione dei contratti, la complessità e pluralità dei sistemi introdotti, creeranno una forte separazione tra gli addetti ai lavori e gli utenti finali.

Per questo la privacy delle transazioni e la possibilità di rendere scalabile un sistema che permetta di scegliere il grado di segretezza di una comunicazione è fondamentale.

Attualmente le ZkProof sono l’unica tecnologia che ci permette di immaginare questa possibilità e la conferenza sarà un ottimo luogo dove confrontarsi con le tecnologie esistenti, la loro standardizzazione ed evoluzione. 

 

Lorenzo Dalvit
Lorenzo Dalvit
Educatore appassionato di Blockchain, esperto di vendite e marketing, social community manager, direttore artistico, musicista, amante dei paradigmi dirompenti e della vita. Le mie competenze riguardano l'interazione e la connessione umana
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