La bassa volatilità di Bitcoin si sposta anche sulle altre due prime della classe: Ethereum che Ripple.
Ethereum da una settimana vede i valori oscillare tra i 240 e i 247 dollari. Ripple, dopo aver fallito la scorsa settimana il superamento dei 21 centesimi di dollaro si riporta sotto i 20 centesimi con oscillazioni di pochi decimali nelle ultime 48 ore.
Bitcoin continua a rimanere immobile con la volatilità ai minimi negli ultimi 10 giorni. Le oscillazioni giornaliere si spingono non oltre i 300 dollari. La volatilità giornaliera su base mensile scende ai livelli di aprile 2019.
L’attenzione si sposta sulle altcoin, che nella giornata di oggi vedono un balzo verso l’alto. Chainlink (LINK) mette a segno un rialzo a doppia cifra, +10%, conquistando la 9° posizione in classifica a discapito di Binance Coin (BNB) che perde il 2%.
Chainlink, con il rialzo di oggi, tenta nuovamente di recuperare i massimi storici assoluti in area 8,50 dollari dove sono iniziate a prevalere le prese di beneficio che hanno fatto scendere i prezzi a 7 dollari. La ripresa degli acquisti riporta le quotazioni sopra 8 dollari.
Torna a salire anche Cardano (ADA), con un +4% che le permette di insidiare la posizione di Bitcoin Satoshi Vision (BSV) che si difende con un rialzo giornaliero dell’1%.
Cardano, con il rialzo di oggi, nonostante le flessioni degli ultimi giorni, tenta di recuperare i 14 centesimi, raggiunti mercoledì scorso e che coincidono con i massimi dell’ultimo anno.
I 14 centesimi erano stati abbandonati a luglio 2019.
Scorrendo la lista delle prime 100 che oggi vede il 65% in territorio positivo, in 13° posizione Tezos (XTZ) balza oltre il 3,5%.
Tra le prime 20 un altro ottimo rialzo di giornata è quello di VeChain (VET) che sale del 6%. VeChain, dopo aver fallito il superamento dei 22 centesimi la scorsa settimana, il livello più alto da agosto 2018, continua comunque a muoversi sui livelli più alti degli ultimi due anni.
Tra le migliori di giornata oggi spicca il forte balzo in alto di Kava (KAVA), che sale del 20% seguita da Synthetix (SNX) +15% e Ampleforth (AMPL) +12%. Anche Aave (LEND) mette a segno un rialzo a doppia cifra.
Kava è una piattaforma di servizi finanziari decentralizzati che si colloca nella DeFi.
Lanciato in autunno 2019, Kava oggi tocca i massimi storici assoluti con prezzi oltre i 2 dollari, il doppio del valore registrato ad inizio giugno, quando dopo i ribassi di metà marzo tornò a rompere il dollaro. Con il balzo in alto di oggi Kava raddoppia il valore in un mese e mezzo.
I rialzi dei token della DeFi fanno segnare ulteriori nuovi record: il TVL balza per la prima volta oltre i 2,520 miliardi. La DeFi sembra trainata dal periodo decisamente positivo che sta caratterizzando i suoi token da esattamente un mese, con valori raddoppiati.
Ciò è dovuto all’euforia che sta facendo salire l’attenzione sulle piattaforme. Euforia che sta diventando pericolosa perché è inimmaginabile che questa tendenza rialzista possa proseguire per un periodo più lungo. È necessario aumentare i livelli di prudenza per un consolidamento e poi seguire successivamente il rialzo.
Il settore DeFi si sta dimostrando un’alternativa alla finanza tradizionale che in questi ultimi giorni fa emergere problemi e scostamenti tra economia finanziaria ed economia reale.
Oltre il 60% della capitalizzazione è detenuto dalle prime due piattaforme, Compound e Maker, la prima detiene oltre 700 milioni, la seconda poco meno di 635 milioni.
Si conferma anche la crescita di Bitcoin tokenizzato sulla rete Ethereum con wBTC che supera i 205 milioni, il livello più alto di sempre. Paragonando i Bitcoin bloccati da Liquid su Lightning Network, LN oggi registra depositi di poco superiori a 9,2 milioni.
Il market cap recupera poco più di 2 miliardi dai livelli di ieri e arriva a 272 miliardi totali. La dominance del Bitcoin continua a rimanere invariata come quella di Ethereum e Ripple al 9,8% e 3,3%.
Bassa volatità su Bitcoin (BTC)
Bitcoin continua a segnare un andamento laterale che ormai si sta protraendo per un periodo decisamente lungo, che non si registrava da aprile 2019. All’epoca per tutto il mese BTC registrò oscillazioni di circa 300 dollari.
Ciò fa alzare l’attenzione in attesa di un movimento che con il protrarsi del tempo potrebbe rivelarsi sempre più esplosivo.
I livelli da monitorare sono gli stessi dei giorni scorsi, al rialzo area 9.350-9.600 che corrispondono alle prime barriere di protezione delle posizioni call aperte.
Al ribasso aumentano le protezioni tra 8.950 dollari e il successivo supporto degli 8.700 dollari. Sono questi due i livelli che gli operatori professionali vedono come area di difesa in caso di rotture al ribasso.
Ethereum (ETH)
Le ultime ore vedono Ethereum oscillare tra 240 e 243 dollari. Anche Ethereum non dà particolari scossoni da ormai 5 giorni, dopo il balzo in alto che aveva caratterizzato il ritorno in area 245 dollari avvenuto mercoledì scorso.
Per Ethereum, vista la volatilità che si sta contraendo, bisogna alzare l’attenzione sui 250 dollari, livello tecnico e di protezione degli operatori professionali che vedono in questo livello la prima barriera da rompere.
Al ribasso si consolida la protezione della tenuta dei 215 dollari con le barriere di protezione posizionate da 225 e 235 dollari. Quelle più alte sono collocate tra 215 e 225 dollari.
È necessario seguire con estrema attenzione le evoluzioni che potrebbero esplodere improvvisamente al rialzo o al ribasso.