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Chainlink (LINK) paragonata ad una frode

Chainlink come una frode. Questo il senso di un report di Zeus Capital, azienda che si occupa di gestione fondi, trading e ricerche indipendenti. Chainlink è famosa per il suo sistema di oracoli decentralizzato utilizzato da quasi tutti i progetti crypto, specialmente nella finanza decentralizzata (DeFi).

Il titolo del report è eloquente e molto duro: “The Chainlink Fraud Exposed”, così come il sottotitolo “An Investigative Report on Why Chainlink is the Crypto’s Wirecard” e quindi, come si può intuire, Zeus Capital non ha dato una valutazione troppo positiva del progetto LINK.

Il report è corposo ed analizza nel dettaglio tutti gli aspetti del progetto, partendo da quale sia il problema che Chainlink dovrebbe risolvere, mostrando i vari aspetti e le zone grigie del progetto.

Chainlink manipola il mercato?

Nel report si accusa Chainlink di una manipolazione del mercato con i classici metodi di pump e dump, ossia transazioni fatte ad hoc per portare il prezzo dell’asset a livelli sempre elevati e far vedere che questo asset è molto scambiato.

Nel report, infatti, si evidenzia come i fondatori di Chainlink hanno una riserva personale di token non indifferente che pare vendano tramite OTC (Over The Counter) approfittandone del valore positivo dell’asset.

In realtà, il whitepaper del progetto lo spiega, quindi il team lo prevedeva in partenza, anche se il report identifica questa come una norma poco trasparente e lecita.

Lo smart contract di Chainlink

Altro aspetto analizzato nel report di Zeus è quello relativo agli smart contract che Chainlink controllerebbe in maniera centralizzata, cosa che va a ledere il concetto di decentralizzazione stessa che vogliono risolvere.

Per non parlare del fatto tutto il progetto gira ancora sulla testnet di Ethereum (ETH) e sembra che il team stia posticipando sempre il lancio in mainnet. Infatti, anche la possibilità di mettere in staking i token non è ancora possibile.

Il report sottolinea inoltre come le caratteristiche del token LINK, anche per il fatto che non sia affatto decentralizzato, farà propendere la SEC (Securities and Exchange Commission) per classificarlo come security e quindi questo potrebbe creare un vero disastro non solo per il token stesso ma per gli investitori, perché si troverebbero con un token praticamente illegale ed inutilizzabile.

Tra l’altro viene fatto notare come i servizi e l’utilizzo dell’oracolo non sia gratuito e comporta un costo da parte degli utilizzatori, costo che con l’aumentare del prezzo dell’asset sta diventando davvero proibitivo per i vari progetti.

Nel frattempo, comunque sia Coinbase che OKCoin stanno sviluppando il proprio oracolo gratuito e questo lo si nota anche dai dati in quanto l’utilizzo di Chainlink sta lentamente scemando ed a stento è utilizzato dal 50% dei progetti.

Anche sotto l’aspetto del codice vediamo che non ci sono dei miglioramenti rilevanti ma solo degli aggiustamenti di pulizia del codice, ma nulla che possa far trasparire un netto miglioramento delle varie funzioni.

Infine il report conclude riguardo allo stato del prezzo del token che secondo Zeus Capital sarebbe ampiamente sopravvalutato.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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