Si è concluso il terzo hard fork di Grin, avvenuto al blocco 786240, che va a migliorare alcuni aspetti del protocollo e rendere compatibili le versioni precedentementi rilasciate di nodi, wallet e miner.
Prima di vedere di cosa si tratta, ricordiamo che questa crypto è basata sul protocollo MimbleWimble, che ha come obiettivo primario la tutela della privacy.
Grin è stato portato avanti da anonimi sviluppatori e una delle sue particolarità è quella di aver implementato un algoritmo simile alla PoW (Proof of Work) che prende il nome di Cuckoo Cycle.
Questo gli permette di essere molto adatta per il mining tramite GPU e a contrastare i famigerati ASIC.
Ricordiamo che il protocollo di MimbleWimble è stato scelto anche da Litecoin (LTC) per aumentare la privacy delle proprie transazioni, aggiungendo i blocchi protetti alla propria blockchain.
Questa sarà una funzione opzionabile, che sceglierà l’utente se attivare o meno.
La fase di test è prevista per settembre.
Cosa comporta il nuovo fork
Concentrandosi invece su questo fork di Grin, qui possiamo leggere tutti i miglioramenti fatti:
- Miglioramento dell’algoritmo AR POW, e quindi miglioramento di CuckARoo;
- Eliminate le vecchie versioni API v1;
- IBD paralleli, un processo per migliorare la sincronizzazione della blockchain;
- I relative locked kernel, per un utilizzo futuro di canali di pagamento.
- Compact slate: è stato disegnato un nuovo formato per gli slate per essere più leggeri ed accessibili;
- Slate serialisation: un nuovo metodo per mettere in serie gli slate per ridurre le dimensioni;
- Armored slate: un miglioramento per l’interazione dei file soprattutto per renderlo semplice per gli utenti;
- La fine del supporto per tutti coloro che utilizzano dei listener, ritenuti non sicuri.
A questo punto non resta che scaricare le versioni aggiornate di tutti i software e continuar ad usare Grin nel suo nuovo aggiornamento.
Il prezzo di Grin sembra non aver particolarmente beneficiato del fork. Oggi viaggia intorno alla parità, ed è scambiato a 0,43 dollari. Si trova al numero 188 di Coinmarketcap ed è ben lontano dal suo picco storico di 10 dollari, il prezzo che aveva in fase di lancio a gennaio 2019.
Nel frattempo, Beam, anch’esso basato su MimbleWimble, ha completato il suo secondo fork il mese scorso.