Ieri alcuni utenti hanno cercato di ottenere maggiori informazioni riguardo al report di Zeus Capital che screditava il progetto Chainlink (LINK), famosa per i suoi oracoli decentralizzati. Il report invitava a shortare le posizioni del relativo asset.
https://twitter.com/_WhenMoon_/status/1284691375322050566
Zeus Capital prendeva in esame diversi elementi del progetto e ne demoliva ogni aspetto, paragonandola ad una frode ed al più triste caso di Wirecard, concludendo che sarebbe stato meglio vendere il token LINK.
In molti hanno dubitato del report, anche perché la società Zeus Capital non sembrava avere le carte in regola e sembrava spuntata dal nulla.
I sospetti hanno quindi mosso la comunità crypto che ha così fatto un controllo del codice utilizzato dalla piattaforma web di Zeus Capital.
In questo modo si è scoperto che contiene lo stesso codice e le informazioni che ritroviamo sulla pagina ufficiale di Nexo.
Inoltre, si è addirittura scoperto chi è stato a creare il report e a diffonderlo: si tratterebbe di un certo Simeon Rusanov, head of digital asset research di Nexo, che stranamente ha subito cancellato i suoi profili Linkedin e Twitter, ma che la comunità crypto era riuscita a salvare preventivamente.
Well some anons went digging and found "Simeon Rusanov" Head of Digital Assets Research at @NexoFinance
Timeline of events complied below by anons on biz
Once discovered, Simeon deleted his twitter, linkedin, and mysteriously at the same time the original report was taken down pic.twitter.com/2VG3Hxmi77
— ChainLinkGod.eth (@ChainLinkGod) July 19, 2020
Oltre a questi profili è sparito misteriosamente anche il report con tutte le sue accuse, tentativo molto banale di nascondere le prove, che stanno iniziando a sparire proprio quando si è scoperto che Nexo è coinvolta dietro questo scandalo.
Lo scandalo non finisce qui perché la stessa Nexo ha sfruttato il report per ottenere un vantaggio, prendendo in prestito ben 350mila LINK tramite la piattaforma Aave.
La risposta di Nexo
Questo terremoto non è passato indifferente a Nexo, che non solo ha preferito non commentare l’accaduto ma ha rispedito al mittente le accuse.
Purtroppo le prove sono state tutte cancellate e rimangono solo degli screenshot delle pagine social e del report, quindi è difficile determinare se e quanto Nexo sia coinvolta in questo scandalo.
Ma diversi utenti hanno iniziato a rimuovere i fondi dalla piattaforma di Nexo.