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LBCoin, la Lituania ha la sua criptovaluta di Stato

La Lituania è il primo paese ad emettere una sorta di criptovaluta di Stato. Si chiama LBCoin ed è acquistabile dal 23 luglio. 

Non è un metodo di pagamento, ma una forma di denaro da collezione, che poggia sulla blockchain (nello specifico, su quella di NEM). 

Nasce con un duplice scopo: da una parte si è inteso celebrare l’Atto di in Indipendenza del 1918, e i suoi 20 firmatari. Dall’altro è un modo per far avvicinare le persone alle tecnologie digitali, ai concetti di blockchain, criptovalute, wallet, in un ambiente sicuro e senza rischi. 

La valuta collezionabile della Lituania: come funzionerà LBCoin

LBCoin ha un costo di 99 euro. Chi effettua l’acquisto dal sito ufficiale, in realtà compra 6 token digitali che rappresentano 6 firmatari dell’atto di indipendenza. 

La Banca di Lituania ha emesso 24.000 token digitali, e di conseguenza, 4.000 esemplari di LBCoin. Ogni token contenuto nel pacchetto da 6, rappresenta una delle categorie dei firmatari dell’Atto di indipendenza: religiosi, presidenti, diplomatici, industriali, accademici, dipendenti comunali. 

Chi acquista LBCoin potrà scambiare i token dentro la blockchain di NEM, convertirli in un LBCoin fisico, regalarli, o trasferirli nel wallet di NEM. 

Le sembianze fisiche di un LBCoin somigliano ad una carta di credito che riporta il “nome” di 19,18 euro, che non è il prezzo, ma un modo per celebrare l’atto che fu firmato appunto nel 1918. 

Le “carte” sono state minate dalla Zecca della Lituania. Nel retro riportano i colori della bandiera lituana, oltre all’inno nazionale scritto in codice binario. La parte frontale riporta lo stemma della Lituania, il Vytis, incorporato in un codice QR. La carta pesa circa 36 grammi. 

Per Vitas Vasiliauskas, Chairman del Board di Bank of Lithuania, LBCoin proietterà la Lituania verso l’innovazione finanziaria:

“La moneta digitale è un esempio lampante di ciò che abbiamo realizzato in pochi anni dopo la nostra decisione strategica di intraprendere un percorso deciso verso l’innovazione finanziaria e dei pagamenti. Essa funge da ponte che riunisce la numismatica classica e le tecnologie finanziarie in rapida evoluzione. Non ho dubbi che LBCOIN rafforzerà il ruolo della Lituania come polo regionale fintech”.

Ma è anche una svolta verso la valuta di Stato, come spiega Marius Jurgilas, membro del Board della Bank of Lithuania.

“Il denaro digitale è inevitabile nell’economia digitale. Oggi, LBCOIN è ciò che permette alle persone in Lituania e in tutto il mondo di testare le nuove tecnologie in un ambiente sicuro, ad esempio, passando attraverso tutte le procedure di autenticazione a distanza, aprendo un portafoglio elettronico, scambiando token digitali con altri collezionisti o trasferirli alla rete pubblica NEM. Allo stesso tempo, questo ci permette anche di ottenere il know-how per l’emissione di monete digitali della banca centrale (CBDC), che a sua volta dovrebbe andare a beneficio della comunità delle banche centrali e dell’area dell’euro nel suo complesso”

Ma la Lituania non potrà emettere la sua criptovaluta di Stato

Per quanto gli stessi promotori la definiscano in un certo senso un primo step verso una valuta digitale di Stato, la Lituania non è tra coloro che potrà emettere una CBDC.

La Lituania infatti fa parte dell’area Euro, dunque non può crearsi una sua valuta, tantomeno una criptovaluta di Stato. Solo alla BCE spetterà eventualmente la creazione di un euro digitale. Ipotesi che non è per nulla remota, per quanto lontana dal vedere la luce. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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