Scandalo Wirecard: nei guai un manager di Mastercard
Scandalo Wirecard: nei guai un manager di Mastercard
Criptovalute

Scandalo Wirecard: nei guai un manager di Mastercard

By Eleonora Spagnolo - 28 Lug 2020

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Secondo il quotidiano The Times, un manager di Mastercard sarebbe accusato di riciclaggio di denaro in una banca sospettata di finanziare il terrorismo e che aveva legami anche con Wirecard. Si allarga così lo scandalo che ha visto naufragare il colosso dei pagamenti tedesco. 

Secondo il giornale britannico, tutto parte da una banca con sede a Cipro. L’istituto di credito sarebbe stato attenzionato già nel 2014 negli Stati Uniti, tanto che su di esso è partita l’indagine “Project Waxwing”. Il sospetto dei magistrati degli Stati Uniti è che la banca fosse usata dai clienti per operazioni volte a “facilitare il riciclaggio di denaro sporco, il finanziamento del terrorismo, il crimine organizzato transnazionale, la frode, l’evasione delle sanzioni e altre attività illecite”. 

L’indagine avrebbe dimostrato delle criticità all’interno della divisione dei servizi di carte della banca, servizio legato a Wirecard tramite un cliente chiave la cui identità non è rivelata. Secondo questi spunti raccolti da The Times, ci sarebbero state diverse transizioni “fantasma” in grado di aggirare i controlli anti riciclaggio di Visa e Mastercard. Una persona non meglio specificata appartenente a Mastercard avrebbe facilitato queste operazioni sospette.

Lo scandalo Wirecard

La rivelazione è un altro tassello nella complessa vicenda del fallimento di Wirecard, che ha ammesso un buco di bilancio da 1,9 miliardi. Questo scandalo è costato l’arresto all’amministratore delegato, Markus Braun, poi rilasciato. 

Il “crac” ha anche avuto strascichi nel settore delle criptovalute, in quanto Wirecard emetteva diverse carte legate a servizi crypto. Ad esempio, Crypto.com ha dovuto sospendere l’operatività di alcune sue carte Visa legate a Wirecard.

Sospetti sulla società tedesca avranno stati sollevati dal Financial Times che spesso aveva denunciato alcune operazioni poco chiare.

Sebbene all’epoca tali inchieste fossero viste in Germania con sospetto, ad oggi è emerso che non erano infondate. Wirecard sognava di essere la PayPal tedesca, e per un periodo sembrava anche esserci riuscita vista la scalata verso il successo. 

Poi è emersa la verità, grande come una voragine da 1,9 miliardi. 

Eleonora Spagnolo

Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.

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