Il mercato degli NFT (Non fungible tokens) sta raggiungendo importanti vette per numero di utenti raggiunti e volumi scambiati.
Basta dare uno sguardo alle pagine di alcuni dei maggiori store online.
OpenSea, che si considera leader del settore, vende di tutto: dalle opere d’arte ai Cryptokitties passando per le figure dei calciatori per il fantacalcio su blockchain di Sorare. Andando a fare un giro sul loro sito si scopre che per un “dragon”, uno dei collectible di Cryptokitties, si sono spesi fino a 600 dollari.
Su Nifty, lo store legato all’exchange Gemini dei fratelli Winklevoss, proprio nei giorni scorsi un’opera d’arte è stata venduta per oltre 55.000 dollari. Si tratta del Picasso’s Bull di Trevor Jones, comprato per 55.555,55 dollari. È un’opera che si ispira ad un toro originariamente creato da Picasso, ed è unica nel suo genere sebbene l’autore abbia prodotto diverse varianti.
Una variante di questa opera, una delle silver edition, è attualmente in vendita per poco meno di 10 milioni di dollari.
Volumi stellari
Andando a vedere i volumi emerge che la dApp dove si fanno più affari, almeno secondo OpenSea, sono Decentraland, Cryptokitties e CryptoCelebrities, che muovono un valore compreso tra 30 mila e 60 mila dollari
Il fantacalcio su blockchain
Tra le vendite degli NFT non possono mancare le figurine dei calciatori.
Nella sezione di Sorare su Opensea ci sono ben 40.000 oggetti di cui 4 mila scambiabili. Per accaparrarsi Diego Rossi, stella uruguaiana dei Los Angeles FC, c’è chi ha speso oltre 14 mila dollari.
NFT, nuova vita al mercato dell’arte
Perché acquistare un token non fungibile? Perché si tratta di articoli unici, irreplicabili, digitalizzati e registrati su blockchain. Ogni esemplare di NFT, sia esso un gatto in formato Cryptokitties oppure un calciatore, è unico nel suo genere, contrassegnato da un ID e da un indirizzo. Chi volesse accaparrarsi un pezzo non deve fare altro che entrare nel marketplace e contattare il venditore, facendo la sua offerta.
Ha sicuramente il merito di aver rilanciato non solo gli acquisti in settori come i giochi, ma anche e soprattutto l’arte, che si è scoperta digitale.