HomeBlockchainRegolamentazioneIRS e criptovalute, cambia il modulo delle tasse negli USA

IRS e criptovalute, cambia il modulo delle tasse negli USA

Le indicazioni dell’IRS circa la dichiarazione sul possesso di criptovalute nel modulo 1040, suggeriscono che il contribuente degli Stati Uniti che ha holdato è differente da quello che ha avviato vere e proprie transazioni. 

L’Internal Revenue Service è l’agenzia deputata alla riscossione delle tasse negli Stati Uniti. Il modulo 1040 invece viene utilizzato per presentare la dichiarazione dei redditi.

Venerdì l’IRS ha rilasciato le linee guida per la compilazione di questo modulo, che contiene anche una domanda ben precisa: 

At any time during 2020, did you receive, sell, send, exchange, or otherwise acquire any financial interest in any virtual currency?

(In qualsiasi momento durante il 2020 hai ricevuto, venduto, inviato, scambiato o comunque acquisito un qualsiasi interesse finanziario in una valuta virtuale?)

A questa domanda si può rispondere sì o no. Ma, spiega l’IRS nella sua guida, deve rispondere sì solo chi ha effettuato una vera e propria transazione.

Viene infatti spiegato successivamente che è considerata transazione:

  • La ricezione o il trasferimento senza commissioni di valuta virtuale, come avviene negli airdrop o negli hard fork;
  • Uno scambio di valuta virtuale per beni e servizi;
  • Una vendita di valuta virtuale;
  • Uno scambio di valuta virtuale per altre cose, comprese altre valute virtuali.

Non è considerata invece transazione il fatto di possedere valute virtuali nel proprio account, o il trasferimento delle criptovalute da un wallet all’altro del medesimo proprietario. 

IRS e criptovalute

L’agenzia IRS sembra essere all’avanguardia in merito alla gestione e tassazione delle criptovalute. Nel 2014, quando il settore era agli albori, l’Internal Revenue Service già stabiliva che le valute virtuali sono trattate come proprietà e come tale dovevano venire tassate. 

Nelle FAQ infatti viene spiegato che se si effettuano dei lavori pagati in criptovalute, queste vengono tassate come fossero soldi correnti. 

È stata una scelta intelligente: di fatto gli Stati Uniti riconoscono (e non combattono) le criptovalute, trattandole come soldi da inserire in dichiarazione dei redditi e tassandole. Questo implica maggiori entrate per lo stato. 

Ma l’IRS è anche molto attenta all’aspetto legale delle criptovalute. È di poco tempo fa la notizia che aveva pubblicato un bando per reclutare esperti in grado di tracciare Monero e Lightning Network, probabilmente per stanare transazioni illegali.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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