La più grande banca di Singapore, DBS Bank, lancerà un exchange crypto.
La notizia è stata annunciata da The Block Crypto. Da quel che è stato rivelato fino ad ora, DBS lancerà questa piattaforma di scambio fiat-criptovalute che si dovrebbe chiamare DBS Digital Exchange.
Al momento il trading sarà fatto con Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum e XRP.
Una pagina del sito web di DBS, per ora cancellata ma accessibile dalla versione cache, rivelava alcuni dettagli dell’exchange. In essa si può leggere che DBS Digital Exchange sarà un exchange di asset digitali sostenuto da una banca. Permetterà a compagnie ed investitori di entrare in un ecosistema integrato di soluzioni che possano sfruttare il potenziale dei mercati privati e delle valute digitali.
Inoltre DBS Digital Exchange lancerebbe anche una piattaforma per security token, che servirebbe a digitalizzare gli asset per poi essere messi a disposizione degli investitori che normalmente non hanno accesso ai token. Permetterebbe in sostanza di raccogliere capitali da investitori qualificati tramite le STO (Security Token Offering).
Infine, la vera novità sarebbe rappresentata dal servizio di custodia. Non sarebbe direttamente DBS Digital Exchange ad averlo, ma gli asset digitali sarebbero tenuti presso DBS Bank, tramite il servizio DBS Digital Custody.
DBS Bank e le banche nel mondo crypto
Al momento però questo progetto resta in un limbo. Il fatto che la pagina web con le informazioni su exchange sia stata cancellata lascia perplessi. Forse la tempistica è stata sbagliata, forse si attendeva un annuncio ufficiale.
Ma quel che è certo è che DBS Bank è l’ennesima banca che prende atto che il mondo finanziario sta cambiando, con l’avvento delle criptovalute. Le banche, se vorranno stare al passo con i tempi, dovranno iniziare ad offrire servizi di scambio e custodia crypto.
Sembra un po’ una contraddizione rispetto all’origine di Bitcoin, nato proprio per essere alternativo al sistema bancario. Ma purtroppo non tutti riescono a fare a meno degli intermediari, in particolare i grossi investitori, e questo limita la diffusione di Bitcoin e delle criptovalute.
Alle banche non resta che adeguarsi, “piegare” l’originale scopo delle crypto dalla loro parte, e stare al passo con i tempi.