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Le “blockchain” per la gestione dell’energia nucleare

In una recente ricerca condotta dalla King’s College London, una delle 10 università più prestigiose d’Inghilterra, viene spiegato come l’utilizzo della blockchain comporti un vantaggio sia in termini di sicurezza che di efficienza anche nel caso in cui si abbia a che fare con il nucleare

Questo report, che prende il nome di The Trust Machine: Blockchain in Nuclear Disarmament and Arms Control Verification, è stato finanziato dalla fondazione John D. and Catherine T. MacArthur Foundation, che ha messo diversi fondi a disposizione per diverse tematiche, come quelle legate al nucleare. 

Consultando il report possiamo vedere come sia stato scritto per dare informazioni di base a tutti coloro che non conoscono questa tecnologia.

Il nucleare su blockchain o DLT? 

Il report spiega, attraverso degli esempi, i casi d’uso della blockchain, o meglio delle DLT, che per esempio può essere usata per  rendere sicuri i dati relativi al nucleare, come il totale delle materie prime, il loro utilizzo e il relativo materiale esausto. 

Infatti, per quanto riguarda il nucleare, sembra prevalere la soluzione delle DLT perché, come ha ricordato Mike Thornton in una precedente discussione avvenuta con The Cryptonomist, le informazioni che si andranno a registrare sono molto sensibili e metterle su una blockchain pubblica e a cui possono accedervi tutti non sarebbe l’ideale. 

Sicuramente proteggere i dati e renderli accessibili solo a pochi è un vantaggio in termini di sicurezza, perché in questo modo si possono tracciare i resti nucleari e sapere se e dove si trovano, ma la protezione di questi dati sensibili deve essere fatta con strumenti abbastanza sicuri e che permettano di fornire delle garanzie incredibili. 

Ma forse sarebbe più sensato conservare questi dati su piattaforme dedicate ed accessibili sono a determinate persone, piuttosto che fare una pagina di login che potrebbe essere violata o potrebbe non funzionare in quel momento. 

Ad ogni modo, il report si conclude con l’invito per tutti coloro che hanno a che fare con questo tipo di informazioni e dati riguardo il nucleare a partecipare al progetto “Quad Initiative” che vede diversi paesi impegnati nella ricerca di soluzioni blockchain per il settore del nucleare.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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