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Dealshaker, il marketplace dove comprare con OneCoin

Dealshaker è forse l’unico caso d’uso di OneCoin, la moneta virtuale che si è guadagnata l’appellativo di truffa del secolo. 

Dealshaker si presenta come un vero e proprio marketplace globale. Il sito con estensione .com permette di filtrare gli acquisti a seconda della provenienza. Un contatore posto sulla parte alta della homepage ci indica che sono registrati su DealShaker quasi 132 mila imprese e poco meno di 670.000 utenti. Il portale vende di tutto, prodotti, servizi, casa e auto, viaggi e intrattenimento.

Il meccanismo di acquisto tuttavia è un po’ complesso. A giudicare dai tutorial presenti in rete, in realtà l’acquisto non avviene veramente sulla piattaforma. Su DealShaker infatti si acquistano dei coupon che si pagano tramite l’account di OneCoin e poi lo stesso coupon può essere riscattato nello store vero e proprio del commerciante. 

La cosa curiosa è che sul sito è stabilito che una moneta ONE vale attualmente 42,33 euro. 

In rete, e per la precisione sul canale Youtube di Dealshaker.it viene spiegato che OneCoin è cresciuto nettamente di valore, tanto che in sei anni (dal 2014 al 2020) sarebbe passato da 50 centesimi agli oltre 40 euro attuali. Come sia avvenuto questa crescita vertiginosa del prezzo che farebbe impallidire persino Bitcoin non è dato saperlo. 

Va detto anche che Dealshaker combina i pagamenti in OneCoin con quelli in euro. E questo la dice lunga su quanto gli stessi merchant che vendono sulla piattaforma si fidino di ONE. 

Per capire comunque quanto il sito sia apprezzato o meno, basta farsi un giro su Trustpilot. Ci sono 19 recensioni, di queste 1 su 4 è positiva, per le altre è totalmente negativa.

Ad ogni modo alcuni utenti apprezzano il fatto che su DealShaker il mezzo di pagamento sia la criptovaluta. Altri sottolineano che è la criptovaluta stessa ad essere una truffa. 

Infatti non è il sito in sé ad essere truffaldino, anzi il sito potrebbe anche funzionare per lo scopo che ha, cioè quello di diffondere OneCoin ed utilizzarlo come sistema pagamento per dare almeno un uso concreto alla moneta. Ma è OneCoin che negli anni si è conquistata la fama di truffa. 

Ciò nonostante, come dimostrano le opinioni degli utenti, anche molto recenti e come dimostra il fatto che il sito sia online, OneCoin è ben lontana dallo sparire dalla circolazione. 

La storia di OneCoin, la moneta di Dealshaker

La storia di OneCoin è quella di un tentativo di rivoluzionare l’economia decisamente mal riuscito. L’ideatrice del progetto, Dr Ruja Ignatova, ha messo in piedi un sistema di vendita di pacchetti di educazione finanziaria contenenti anche “token” da riscattare poi in OneCoin quando OneCoin sarebbe stata minata. Il sistema di vendita era (ed è) di tipo multilevel marketing, per cui gli acquirenti possono guadagnare portando altri acquirenti. Questo ha fatto in modo che OneCoin raccogliesse qualcosa come 4 miliardi di dollari in tutto il mondo. 

Inutile dire che della blockchain non c’è traccia sebbene degli utenti sostengano di possedere OneCoin riscattati in un modo non meglio specificato. Inoltre, OneCoin non è mai stato listato sugli exchange. 

Ad ottobre 2017 (DealShaker era stato già lanciato) Dr. Ruja Ignatova sparì nel nulla. La sua storia è stata splendidamente raccontata in The Missing CryptoQueen, il podcast della BBC che ripercorre la storia di OneCoin e della sua fondatrice. 

Di lei si dice che potrebbe essere stata rapita, forse uccisa, perché la sua rivoluzione avrebbe dato fastidio ai poteri grossi. Per altri semplicemente si nasconde, dopo aver cambiato i suoi tratti somatici con l’aiuto della chirurgia estetica. Su di lei pende un mandato di arresto. Nel frattempo negli Stati Uniti ad essere stato arrestato è suo fratello Konstantin che ha guidato il business dopo la scomparsa di Dr Ruja. Proprio lui ha accettato di testimoniare contro sua sorella. 

Ma chi pensava che con la scomparsa di Dr Ruja Ignatova e l’arresto del fratello l’epopea di OneCoin fosse alla fine, si è dovuto ricredere.

OneCoin continua a “vendere” ancora, con la promessa che prima o poi sarà listato sugli exchange e che potrà veramente uccidere Bitcoin. 

La crisi economica scatenata dal Coronavirus per assurdo ha ridato speranza a chi crede in ONE. Perché ciò che i promotori di OneCoin vogliono far passare è che prima o poi il contante scomparirà, e che il sistema di pagamento principale sarà elettronico. Perfetto per OneCoin insomma. 

In realtà il contante è ben lontano dallo sparire, anche se è affiancato e lo sarà sempre di più dai sistemi di pagamento elettronici. In definitiva, OneCoin, semmai esisterà veramente, dovrà fare ancora molta strada per scardinare l’attuale sistema economico. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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