Dopo aver tirato la volata nelle scorse settimane quasi in solitaria, dopo rialzi in doppia cifra che hanno messo a segno sette settimane consecutive in positivo (non accadeva da fine 2017), Bitcoin lascia proseguire questa volata al settore delle altcoin, e tra tutte svetta Stellar con il prezzo che oggi sale del 60%.
Da domenica è iniziato un forte recupero che ha visto registrare un avvio da parte di Ethereum che dopo aver tentennato per diversi giorni sotto la soglia dei 500 dollari, rompe questo livello e con molta facilità arriva a 600 dollari, i massimi degli ultimi due anni e mezzo, con prezzi che sfiorano i 620 dollari. Sono livelli che ETH non registrava da inizio giugno 2018. Era un contesto diverso da quello attuale, era il mezzo della tempesta che stava abbattendo i prezzi di oltre l’80% con i minimi registrati alla fine del dicembre 2018.
Nonostante un balzo che dai livelli di venerdì vede i prezzi salire del 3%, tendenza che prosegue anche oggi con una salita che vede ETH guadagnare oltre il 4%, questa performance passa quasi in secondo piano.
Ad oscurarla è Ripple (XRP) che oggi vola di oltre il 50%, performance che si aggiunge a quelle ottime degli ultimi giorni, per un rialzo del 130% che la riporta a 73 centesimi di dollari. Sono livelli che non registrava da maggio 2018. In soli due giorni XRP si mette da parte oltre due anni di sofferenza.
Summary
Il prezzo di Stellar (XLM) segue Ripple
Questa tendenza è seguita da Stellar (XLM), che con un balzo in alto recupera i 18 centesimi di dollaro, con quotazioni che tornano ai livelli di fine novembre 2018. Anche se non ha avuto una particolare tendenza ribassista come quella evidenziata da Ripple da inizio anno, XRP e XLM viaggiano a braccetto.
Nonostante le buone performance del 2019, sono le uniche tra le big ad avere avuto un andamento negativo.
Stellar mette a segno un rialzo che è la metà di quello di Ripple. XRP dai minimi del 2 novembre, vola oltre il 240%, Stellar invece dai minimi di inizio novembre sale del +160%. Si stanno entrambe distinguendo in questi giorni, con una corsa che nella giornata di oggi le rende le migliori tra le prime 100 della giornata. Stellar fa meglio di tutti con un volo del 60%, mentre Ripple sta salendo di oltre il 50%.
In terza posizione torna a splendere Verge (XVG), con un balzo del 35%.
Sono molte le performance che oggi viaggiano in doppia cifra in una giornata caratterizzata dal segno verde con oltre l’80% in positivo, la gran parte in doppia cifra.
Dalla parte opposta si evidenzia un forte movimento ribassista aggressivo speculativo su SushiSwap (SUSHI), oltre il 10%, unico ribasso a doppia cifra.
Questi ultimi giorni e con questi nuovi record stanno facendo volare il market cap che si porta oltre i 560 miliardi di dollari. Pimpanti anche i volumi di scambio con 375 miliardi scambiati sugli exchange nelle ultime 24 ore.
DeFi
La DeFi continua ad incrementare anche se non con la stessa intensità, grazie al supporto dei token usati come collaterale. Continua l’emorragia degli Ethereum che scendono sotto i 6,7 milioni di ETH, livello più basso che non si registrava da inizio settembre. Si mantengono stabili i Bitcoin, anche se sotto i picchi della scorsa settimana, poco sotto i 169.000 BTC tokenizzati sulla finanza decentralizzata.
Il TVL si mantiene sui massimi, a 14,2 miliardi di dollari bloccati, livelli non sostenuti da una particolare fase così fortemente rialzista di Ethereum che ha visto un incremento notevole di valore che porta molti investitori a ritirare la propria quota dai protocolli di rendimento decentralizzati e a riportare sui propri wallet o sui tradizionali strumenti di detenzione della proprietà.
Bitcoin (BTC)
Dopo aver chiuso la seconda settimana con la chiusura più alta di sempre, Bitcoin continua a non sostenere la corsa rialzista che ha marcato i rialzi delle ultime settimane, ma mantiene i prezzi sopra i 18.500 dollari, dove sta consolidando il prezzo prima del prossimo attacco sopra i 18.950 dollari, livelli record registrati nella giornata di sabato scorso.
In questa fase per non provocare pericolose vertigini è necessario consolidare anche per più giorni con movimenti che non vedranno i prezzi scendere sotto i 16.600 dollari, che coincidono con il ritracciamento di Fibonacci. Sarebbe un movimento che vedrebbe un margine di manovra poco oltre il 10% dai livelli attuali. Se ciò avvenisse non intaccherebbe il solito trend rialzista che sta caratterizzando Bitcoin dalla metà di ottobre.
In caso di ribasso sotto i 16.900 dollari, livelli da dove iniziano ad emergere rel coperture degli operatori derivati in opzioni, la prossima base di approdo di supporto in ottica di medio periodo è in area 15.700 dollari.
Al momento è utile capire nelle prossime ore e nei prossimi giorni la forza della tenuta dei livelli attuali, con prezzo in un range tra 17.700 e 18.600 dollari, livello che sta caratterizzando le oscillazioni in queste ultime 48 ore.
In caso di un ritorno della forza rialzista che dovrà essere sostenuta da un ritorno dei volumi, con la rottura dei 19.000 dollari si aprirebbe spazio per andare aggredire i massimi storici assoluti di metà dicembre 2017, 19.600 dollari.
In un contesto simile, con un rallentamento della corsa rialzista da parte di Bitcoin è bene rimanere cauti e non anticipare movimenti al rialzo.
Ethereum (ETH)
Per Ethereum il contesto è diverso. Il rialzo dai minimi di giovedì scorso prosegue. In 5 giorni ETH ha guadagnato oltre il 30%.
Ethereum registra ieri la giornata di scambi con il volume più alto di sempre, con oltre 4 miliardi. Ethereum con il record di questi giorni trova un ulteriore spunto rialzista che sembra simile a quanto avvenuto la scorsa estate, con un rialzo che in poco meno di tre mesi ha visto i prezzi salire di oltre il 120%. Le quotazioni, da inizio ottobre, registrano una salita che sfiora il 100% con quasi un raddoppio del suo valore. È una fase gloriosa che viene solamente offusacata da Ripple, ma è un segnale che porta in risalto ETH.
Un contesto simile allontana anche i livelli di supporto. Il supporto cruciale in un’ottica di medio periodo passa in area poco sopra i 375 dollari, consentendo un ampio margine di movimento di oltre il 35%, che aumenta un eventuale speculazione da parte dei trader di breve periodo. Al momento solamente un crollo di oltre il 35% annullerebbe quanto costruito da ETH da inizio settembre. Per Ethereum il pericolo è lontano.