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Vaccino Covid-19, una speranza per l’economia

Da mesi affrontiamo il Coronavirus, ma da qualche tempo la speranza ha un nome: vaccino Covid-19. 

Le famiglie si augurano che arrivi in fretta per poter festeggiare il Natale come da tradizione, per non rivivere l’isolamento di Pasqua. L’economia si augura che possa essere presto somministrato su larga scala per non dover vivere con il perenne incubo di nuove restrizioni.

A che punto siamo

Per prima cosa dobbiamo specificare che non c’è un solo vaccino anti-covid, ma diverse aziende farmaceutiche stanno producendo e testando una loro versione. L’agenzia italiana di news AGI, ha elencato almeno 11 tipi di diversi in lavorazione nel mondo. Ma leggendo le schede di ciascuno, in ogni caso è chiaro che le fasi di test non sono state ultimate, il che rende la somministrazione un rischio. 

Tra quelli più noti c’è NVX-CoV2373 di Novovax, prodotto nel Maryland (USA) che è considerato da Science “il miglior candidato in corsa”. 

Vale la pena menzionare anche AZD1222 prodotto da Jenner Institute, Oxford University (UK), Advent-Irmb (Italia), AstraZeneca (UK-Svezia). Nonostante la fase avanzata di sperimentazione, è stato segnalato almeno un caso avverso. Nature parlava di comportamenti anomali che lasciano perplessi gli scienziati. 

Ci sono poi mRNA-1273 di Moderna (Cambridge USA) e National Institute of Health (USA) e BNT162b2 di Pfizer (USA) e biontech (Germania) che hanno una caratteristica in comune: richiedono una logistica in grado di mantenere la catena del freddo, rispettivamente a -40° e -70°. 

E poi c’è la Russia che già ad agosto aveva annunciato di aver approvato un vaccino ancora prima di terminare la sperimentazione. Sputnik V, questo il suo nome, ha lasciato perplessi proprio per la fretta con cui è stato annunciato.

Come il mondo si sta preparando all’arrivo del vaccino Covid-19

In attesa che le dosi possano essere immesse sul mercato, il mondo stringe accordi con le case farmaceutiche. 

L’Unione Europea in pochi mesi ha firmato sei distinti accordi, l’ultimo con Moderna. Ha spiegato la presidente di Commissione Ursula Von der Leyen:

“Sono molto lieta di annunciare l’accordo odierno concluso con la società Moderna per l’acquisto di fino a 160 milioni di dosi di questo futuro vaccino. Si tratta del sesto contratto con un produttore di vaccini e stiamo già lavorando a un ulteriore contratto. Stiamo realizzando un portafoglio di vaccini contro la Covid-19 tra i più completi al mondo: così i cittadini europei avranno accesso ai vaccini più promettenti attualmente in fase di sviluppo. Un vaccino sicuro ed efficace può aiutarci a porre fine alla pandemia e a ritornare gradualmente alla vita normale”. 

La sfida vera sarà quella di organizzare la logistica per fare in modo che i vaccini possano arrivare in fretta a destinazione. 

Negli Stati Uniti la speranza è di avere le prime dosi già a metà dicembre. Ha spiegato il virologo Anthony Fauci che almeno due aziende, Pfizer e Moderna, hanno chiesto l’autorizzazione di emergenza. Nulla esclude che qualcosa di analogo possa avvenire anche in Europa dove invece si teme di dover aspettare il 2021 inoltrato. 

L’economia in attesa del vaccino

Di vaccino ce n’è un disperato bisogno. Lo rivelano i dati economici molto negativi. In Europa ad esempio si parla di un arretramento dell’economia del 7,8% nel 2020. Ciò si riflette sull’aumento della disoccupazione che passerà al 9,4% e ad un aumento del debito pubblico all’8,8%.

Non stanno meglio gli Stati Uniti dove non solo la disoccupazione rischia di crescere ancora di più. Secondo quanto riporta Associated Press, aumentano anche le aziende che chiudono e crollano i consumi nei negozi locali (-27%), il tutto mentre crescono i contagi al ritmo di 170.000 al giorno.

In questo scenario il governo ha dichiarato la fine dei programmi per la disoccupazione di cui beneficiavano 9,1 milioni di americani. 

È vero che non saranno gli stimoli a far ripartire l’economia finché nuove restrizioni arriveranno a fermarla. Per questo il vaccino sembra l’unica speranza. 

Ma il Coronavirus ha cambiato profondamente il mondo del lavoro e la società. E anche quando sarà sconfitto, niente sarà più come prima. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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