Le aziende che hanno adottato modelli di business decentralizzati possono riuscire a rispondere meglio all’emergenza causata dal Covid-19.
Diverse nazioni nel mondo, Italia, Francia, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud, Giappone, solo per citarne alcune, hanno dovuto ricorrere a misure drastiche per frenare i contagi da Coronavirus. In molti casi tra queste misure drastiche c’è stato il cosiddetto lockdown: chiudere qualunque cosa non fosse indispensabile per la vita dei cittadini. Ciò ha portato i negozi ad abbassare le serrande, gli uffici si sono svuotati, così come le città che li ospitavano.
Per molte aziende è stato necessario ricorrere allo smart working, il lavoro da remoto. Persino la pubblica amministrazione lo ha dovuto fare.
In questo scenario le aziende che avevano già incentrato la loro produttività in modo decentralizzato hanno faticato meno a fronteggiare questo cambiamento. Del resto erano quelle già abituate ad avere a che fare con la distanza tra i propri lavoratori, una distanza ridotta dalle nuove tecnologie e dai mezzi di comunicazione. Sono le aziende che hanno sfruttato al meglio la potenza del web e dei servizi cloud.
Nel mondo delle criptovalute, chi sta portando avanti in pieno l’idea, il progetto e la struttura di un business decentralizzato è sicuramente Bitfinex. L’exchange nei giorni scorsi ha fatto sapere che stava affrontando la pandemia senza fare a meno della sua forza lavoro: avendo adottato un modello decentralizzato, la sua sfida al Coronavirus si è basata sul continuare ad offrire i medesimi servizi, contando sullo smart working.
Ma già in passato Bitfinex si è servita di specialisti sparsi in tutto il mondo. È per questo che l’exchange ha fatto sapere che il Coronavirus ha avuto un impatto minimo sui servizi che Bitfinex continua ad offrire ai suoi clienti. Pioniere del lavoro da remoto, Bitfinex ha saputo sfruttare le opportunità offerte da un mondo decentralizzato. Pur dovendo affrontare altri tipi di problemi, come un brusco crollo dei mercati che ha rischiato di minare la fiducia al mondo delle criptovalute.
Covid-19 e business decentralizzati, una sfida globale
In definitiva il Covid-19 è anche una sfida per le imprese. Per tante aziende il lavoro in fase di emergenza pandemica è potuto proseguire solo in modalità “smart”. Il che non vuol dire che tutto sia decentralizzato, senza una guida, una cabina di regia o una catena di comando. Semplicemente ciascun dipendente è maggiormente responsabilizzato nel portare avanti i propri compiti anche lontano dallo sguardo dei superiori. Se tutto viene fatto egregiamente il risultato sarà evidente. Altrimenti il prodotto finale ne risentirà. Un po’ come su una blockchain.
E forse proprio il lavoro decentralizzato sembrerà un’alternativa allo scenario peggiore: i licenziamenti. Non c’è dubbio che la chiusura forzata di tante attività che non hanno le caratteristiche per essere “smart” o che non hanno saputo adattarsi, avrà come conseguenza la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Gli stati nazionali sono chiamati ad affrontare l’emergenza in due modi: assistere chi perderà l’impiego, e incentivare le aziende e le pubbliche amministrazioni ad adottare modelli di business diversi. Quelli decentralizzati possono essere la soluzione.
Quando l’emergenza sanitaria passerà sarà impossibile tornare indietro. Nuovi modelli si stanno affermando e la loro praticità sarà evidente anche ai più scettici. C’è chi dice che ci sarà un mondo pre e un mondo post Coronavirus: anche per le imprese la pandemia è stata una linea di demarcazione.