Bitcoin ha superato i 20000 dollari. Dopo una prima parte della giornata dove prevaleva una relativa incertezza con le prime 100 criptovalute che si dividevano in 50% positivo e 50% sotto la parità, gli unici segnali positivi arrivavano proprio dal Bitcoin che riusciva a violare la soglia dei 19.500 dollari dopo i vari tentativi dei giorni scorsi che avevano respinto il superamento di questo livello e con un prezzo che poi si dirigeva ai 19.800 andando all’attacco dei record dei 19.950 dollari stabilito il 1 dicembre. La rottura dei 19.955 dollari è avvenuta alla 14.45.
È una rottura che ha innescato una corsa di ricoperture di posizioni dei temerari rimasti impostati al ribasso e che avevano inserito le chiusure di ufficio automatiche anche sopra la soglia psicologica dei 20.000 dollari che ha fatto poi correre nei minuti successivi sino a sfiorare i 20.800 dollari.
Il rialzo del Bitcoin come accade di solito si porta dietro tutto il resto del settore, con l’80% sopra la parità.
Bitcoin è tra le migliori di giornata con una spinta del 6%. Segue Ethereum con +5%. Ethereum, dopo una indecisione in mattinata, ha rotto la soglia dei 600 dollari in concomitanza con il record storico di Bitcoin a 20.800 dollari, andando a testare i 630 dollari, ad un passo dal precedente record degli ultimi due anni e mezzo a 635 dollari.
Ne beneficia anche Ripple che è andata a rompere nella prima parte della giornata il supporto dei 44 centesimi, il livello più basso dal 23 novembre, con un movimento ribassista che dai top del 24 novembre (0,78 dollari) registra un movimento ribassista di oltre il 43%. Il contesto generale positivo riporta il prezzo di Ripple sopra i 52 centesimi di dollari, svoltando la giornata che la vedeva in netto territorio negativo con perdite del 5%. Con il rialzo di queste ore Ripple si riporta a +4%.
Tra le big 20 gli unici due segni negativi sono Monero (XMR) che oscilla attorno alla parità e NEM (XEM) che oscilla intorno al -1%
La migliore di giornata tra le big è Bitcoin +6%, ma allargando l’analisi alle prime 100 spicca UMA, +23%, seguita da Bancor (BNT) che sfiora il +20%. Bancor in tre giorni ha raddoppiato quasi il suo prezzo.
Crypto market cap e DeFi record
Il rialzo in alto ha portato il market cap delle crypto a segnare nuovi record di capitalizzazione totale del 2020 oltre i 594 miliardi di dollari. È il picco più alto che non si registrava dal 15 gennaio 2018.
Il rialzo consolida la dominance del Bitcoin oltre il 64% mentre invece Ethereum mantiene i livelli del mese a 11,9%. Il tracollo di questi ultimi giorni di Ripple riporta la quota di mercato sotto il 4%, livello più basso dell’ultimo mese.
La DeFi beneficia di questo forte movimento rialzista di Ethereum e Bitcoin. Il TVL si spinge oltre i 15,3 miliardi di dollari, record storico assoluto anche per la DeFi.
Maker mantiene la sua leadership con circa 2,7 miliardi, seguita da WBTC. In terza posizione Compound che scavalca Aave con cui è in corso un testa a testa.
Bitcoin (BTC) a 20000 dollari, stavolta è record
La rottura del precedente record dei 19.595 dollari proietta i prezzi in un rally intraday che mette a segno in movimento con un balzo di oltre il 3% in un’ora. È un balzo che se dovesse proseguire e consolidare oltre i 20.000 dollari segnerebbe la prima giornata storica del Bitcoin con la chiusura oltre i 20.000 per la prima volta nella sua storia. Per Bitcoin è necessario consolidare la rottura entro la fine della giornata.
Questa rottura scaccia le nubi ribassiste che nel corso del fine settimana avevano riportato Bitcoin a testare i 17.500 dollari, con un timore di un possibile movimento verso il basso nella fase più delicata dell’anno, come sempre accade a dicembre.
Questa volta sembra che appunto la metà di dicembre rimanga comunque una data importante per Bitcoin. Gli ultimi due anni sono state date cruciali al ribasso mentre il 17 dicembre 2017 aveva segnato il record storico durato tre anni. Nel 2018 e 2019 Bitcoin aveva segnato due record al ribasso molto importanti. Il 2020 prosegue la tradizione che vede la metà di dicembre movimento importante nel bene e nel male.
Bisognerà attendere la chiusura di giornata per capire se Bitcoin per la prima volta chiuderà sopra i 20.000 dollari. È importante anche attendere l’evoluzione della giornata di domani per capire se ci sarà la conferma della rottura della soglia psicologica a 20000 dollari. Al momento le nubi ribassiste sono diradate e tornerebbero solo con il ritorno dei prezzi a 19.500 dollari, soglia che nei giorni precedenti aveva respinto ogni volta ogni possibilità di attacco rialzista. È una rottura che è avvenuta anche con volumi molto importanti che sinora in 3/4 di giornata superano i volumi registrati nell’ultima settimana e che preannuncia nuovi record per gli scambi su Bitcoin.
Questo accade perché la rottura del nuovo massimo storico è un segnale importante che solitamente attira anche molta speculazione e molti movimenti anche per quanto riguarda i movimenti intraday.
Il rialzo di oggi che spinge al nuovo record spazza via anche tutte le discussioni che per tre anni ha visto indecisioni nello stabilire se Bitcoin avesse più o meno superato i record dei 20.000 dollari il 17 dicembre 2017. Quel prezzo infatti fu stabilito sul CME e su alcuni mercati spot, mentre per alcuni exchange come Bitfinex e Bitstamp, per poche decine di dollari Bitcoin rimase a 19.900 dollari. Questa indecisioni sulla rottura dei 20000 dollari è spazzata via dal movimento di oggi, mettendo fine ad una discussione che dura da tre anni.
Ethereum (ETH)
Dopo il tentennamento della prima parte della giornata con la difficoltà a rompere la soglia dei 600 dollari, il record del Bitcoin si è trascinato dietro tutto il settore. Anche Ethereum è ad un passo dal record del primo dicembre a 636 dollari. Per Ethereum la struttura continua a consolidare nel medio e breve periodo.
L’unico segnale di preoccupazione arriverebbe solamente con una svolta importante sotto i 550 dollari, che coincidono con i livelli visti l’ultima volta una settimana fa.
È necessario per ETH attendere le evoluzioni della giornata di domani per capire se c’è benzina per stabilire il record degli ultimi due anni e mezzo oltre i 636 dollari