Andrew Yang ha dichiarato che vorrebbe rendere New York City un hub per bitcoin e le criptovalute.
Lo ha fatto pubblicamente ed esplicitamente tramite il suo profilo Twitter ufficiale, dove ha scritto:
“In qualità di sindaco di New York City, la capitale finanziaria mondiale, investirei nel rendere la città un hub per BTC ed altre criptovalute”.
As mayor of NYC – the world’s financial capital – I would invest in making the city a hub for BTC and other cryptocurrencies.
— Andrew Yang🧢🗽🇺🇸 (@AndrewYang) February 11, 2021
Il fatto è che Yang è candidato alle prossime elezioni proprio per il sindaco di New York, pertanto questa di fatto costituisce una promessa elettorale a tutti gli effetti.
L’anno scorso era in lizza per le primarie democratiche, poi vinte da Joe Biden, per l’elezione del Presidente degli USA, e quest’anno invece concorrerà per succedere a Bill de Blasio.
De Blasio, anche lui democratico, è sindaco di New York dal 2014, quindi non può più ricandidarsi.
Oltre a Yang ci sono diversi altri democratici in corsa per le primarie, ma Yang stando ai sondaggi di gennaio sembrerebbe quello con le maggiori chances.
Pertanto non è affatto improbabile che Andrew Yang diventi quest’anno il nuovo sindaco di New York City, quindi le sue parole vanno prese con molta attenzione.
Andrew Yang, il candidato che ama Bitcoin
Oltretutto Yang è da tempo un bitcoiner ed un noto sostenitore di Bitcoin, pertanto queste sue promesse sembrano sincere.
New York è ancora, a tutti gli effetti, la principale piazza finanziaria mondiale.
Inoltre lo Stato di NewYork da tempo ha inasprito le normative in ambito finanziario, tanto che diverse aziende hanno scelto di non operare all’interno dello Stato.
Sebbene Yang non concorra per la presidenza dello Stato di New York, ma come sindaco della città, potrebbe comunque fare qualcosa per indurre diverse aziende crypto a tornare ad operare nella principale piazza finanziaria del mondo.
Ad esempio l’anno scorso, quando era candidato per le primarie presidenziali, aveva presentato una proposta con un piano per regolare gli asset digitali a livello nazionale, e per promuovere il voto su blockchain.
Sebbene da un lato sia ancora presto per ritenere questa una svolta, viste le numerose incognite ancora esistenti a riguardo, dall’altro però è chiaro sintomo che qualcosa sta cambiando, o è già cambiato, nel rapporto tra finanza tradizionale e criptovalute.