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JP Morgan: una perdita di fiducia in Tether sarebbe uno shock

Secondo JP Morgan il mercato crypto potrebbe subire un grave shock di liquidità se venisse persa la fiducia in Tether (USDT). 

È quanto si legge in un lungo report ufficiale dedicato a Bitcoin, blockchain e finanza digitale, pubblicato giovedì scorso.

In questo report gli analisti di JPMorgan scrivono: 

“Se sorgessero problemi che potrebbero influenzare la volontà o la possibilità degli investitori nazionali ed esteri di utilizzare USDT, il risultato più probabile sarebbe un grave shock di liquidità per il più ampio mercato delle criptovalute, che potrebbe essere amplificato dal suo impatto sproporzionato sui market maker in stile ‘HFT [high-frequency trading] che dominano il flusso”. 

Il fatto è che la maggior parte degli scambi sui mercati crypto avviene per l’appunto in USDT, tanto che Tether dollar è in assoluto il token con i maggiori volumi di scambio.

Ad esempio, nonostante sia ormai al settimo posto tra le principali criptovalute per capitalizzazione di mercato, nelle ultime 24 ore ha fatto segnare volumi di scambio superiori ai 100 miliardi di dollari, con bitcoin a 55 miliardi, ETH a 24 miliardi, XRP a 10 miliardi e tutte le altre sotto. 

JP Morgan: i problemi di Tether su rifletteranno sul mercato crypto

Tether è coinvolta in una causa giudiziaria a New York per una vecchia questione legata ad 850 milioni di dollari che sembravano essere spariti. Questa causa ormai va avanti da qualche anno e per ora non è noto quando possa giungere ad una conclusione, anche se per ora Tether non ha dato alcun problema agli investitori. 

Inoltre, non sono pochi coloro che mettono in dubbio il fatto che tutti i 34 miliardi di USDT emessi siano effettivamente coperti da un pari numero di dollari americani,o equivalenti, sebbene Tether abbia sempre dichiarato che lo sono al 100%. 

È pertanto logico, secondo JP Morgan, immaginarsi che eventuali problemi di Tether potrebbero riflettersi sull’intero mercato crypto, anche se in realtà sono già disponibili diverse stablecoin alternative, come ad esempio USDC, DAI e BUSD. 

Il timore è che una perdita di fiducia nei confronti di Tether possa generare una specie di “corsa agli sportelli” da parte dei detentori di USDT, con enormi ed improvvise richieste di cambio in USD e che la società possa non essere in grado di soddisfarle tutte.

Va sottolineato tuttavia che questo ad oggi sembrerebbe essere uno scenario puramente teorico e che non sembrano esserci prove che potrebbe realmente verificarsi. 

Da notare inoltre che, con la significativa crescita dei prezzi delle principali criptovalute negli ultimi tre mesi, è cresciuta notevolmente anche la capitalizzazione di mercato di Tether (ovvero il numero di token in circolazione), passata dai 18 miliardi di fine novembre 2020 agli attuali 34 miliardi. Inoltre solamente un anno fa la capitalizzazione era di poco superiore ai 4 miliardi. E quindi, nonostante molti cerchino di minare alla reputazione di Tether, questa stablecoin non sta avendo alcun problema.

Inoltre, va sottolineato che gli analisti di JP Morgan non spiegano il motivo per cui tutto ciò potrebbe avvenire, ma si limitano ad ipotizzarne le conseguenze.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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