Mentre paesi come El Salvador rendono Bitcoin valuta legale, negli Stati Uniti la senatrice Elizabeth Warren si scaglia contro BTC.
Durante un dibattito ha elencato tutti i problemi di criptovalute e BTC, parlando anche di instabilità, utilizzi criminali, attacchi cyber e poi ha parlato delle conseguenze negative sull’impatto ambientale. Ha dichiarato:
“Bitcoin consuma molta energia di interi paesi ed è previsto che consumi tanta energia quanto i data center di tutto il mondo quest’anno. Una sola transazione di Bitcoin, una singola acquisto o vendita o una transazione usa la stessa energia di una tipica domestica statunitense in più di un mese”.
A poco sono valse le spiegazioni di una controparte che ha argomentato che il dispendio di energia è necessario per mantenere la sicurezza della rete.
La sua opinione è che sarebbe meglio una CBDC che consumi meno energia di Bitcoin. Per questo, conclude:
“Criptovalute come Bitcoin sono terribili per l’ambiente. Una delle cose più facili e meno dirompenti che possiamo fare per combattere la crisi climatica è dare un giro di vite alle criptovalute che sprecano l’ambiente. E questo è il momento di farlo”.
Elizabeth Warren: Bitcoin è il selvaggio west
A Bloomberg ha aggiunto:
Quello che sta succedendo in questo momento nelle criptovalute, Bitcoin e Dogecoin, è un selvaggio west là fuori e non rende un buon modo di comprare e vendere cose e non è un buon investimento e un disastro ambientale. Quindi abbiamo bisogno di una maggiore regolamentazione intorno a questo? Ci potete scommettere.
A proposito di regolamentazione, la senatrice aggiunge che chi compra Bitcoin per speculazione lo fa correndo dei rischi. È ciò che distingue BTC dal mercato azionario, dove gli investitori sono protetti dalla regolamentazione vigente contro i rischi dei pump and dump. A suo dire però regolamentatori e lo stesso Congresso USA sono in ritardo ed è necessario capire dove le criptovalute stanno andando.
Inoltre, ha lasciato intendere che anche una versione digitale del dollaro in realtà avrebbe il solo scopo di combattere quanto sta facendo la Cina e che al momento la maggior parte delle transazioni è già digitale.
La differenza tra la Cina e gli Stati Uniti a suo dire è anche che la CBDC cinese sarebbe un mezzo per controllare le transazioni. Gli USA invece non intendono arrivare a tanto.
Ma al momento conclude, siamo ancora molto lontani dall’emissione di un dollaro digitale, tutto questo mentre le criptovalute stanno letteralmente “spazzando la terra”.