HomeCriptovaluteSvolta per USDC: via la dicitura “supportata dal dollaro USA”

Svolta per USDC: via la dicitura “supportata dal dollaro USA”

Svolta per USDC: non è più supportata dal dollaro USA. O meglio, non è supportata solo dallo US Dollar.

Questa precisazione è stata cristallizzata nella definizione che ne da Coinbase. L’exchange infatti insieme a Circle emette la seconda stablecoin per market cap.

Fino a pochi giorni fa sul sito di Coinbase, nella sezione dedicata a USD Coin, si poteva leggere:

Backed by US dollar

Each USDC is backed by one US dollar, which is held in a bank account

(Supportata dal dollaro USA

Ogni USDC è supportato da 1 dollaro USA, che è custodito in un conto bancario).

Adesso invece si legge:

Backed by fully reserved asset

Each USDC is backed by one dollar or asset with equivalent fair value, which is held in accounts with US regulated financial institutions.

(Sostenuto da attività completamente riservate

Ogni USDC è sostenuto da un dollaro o da un’attività con un valore equo equivalente, che è tenuto in conti con istituzioni finanziarie regolamentate negli Stati Uniti).

Le ragioni di questa precisazione sono diverse.

USDC e le riserve in dollari USA

USD Coin ha rivelato recentemente le sue riserve. Dal rapporto è emerso che di 22 miliardi di USDC in circolazione, solo il 61% è costituito da denaro cash o equivalente (circa 13,4 miliardi). Poi ci sono titoli di credito, buoni del tesoro, bond e altre forme di denaro che non sono assimilabili al contante.

Proprio la rivelazione di questo rapporto, seppure conferma che USDC è pienamente supportata da riserve, ha di fatto smentito la tesi che esita un dollaro USA in un conto corrente per ogni USDC.

USDC in pratica è stata costretta a seguire la strada intrapresa da Tether. La regina delle stablecoin già da marzo ha reso note le sue riserve. Lo ha fatto non solo per le note vicende legali, ma anche per mantenere la fiducia degli investitori. Anche in questo caso, non si tratta solo di denaro cash. USDC ha dovuto optare per la massima trasparenza, proprio come ha fatto la sua concorrente.

Per Tether si è trattato di una saggia decisione, e non è un caso che il suo market cap continua a crescere: attualmente ha superato i 60 miliardi di dollari, segno che c’è una forte richiesta del mercato.

Per quel che riguarda USDC, c’è poi un’altra ragione che giustifica il cambio di dicitura su Coinbase: Janet Yellen, segretario del Tesoro USA, è determinata a regolamentare le stablecoin. In pratica, le criptovalute dal valore stabile hanno le autorità con il fiato sul loro collo.

Infine, c’è l’ambizione: come ha spiegato Jeremy Allaire in un blog post, Circle vuole diventare a tutti gli effetti una banca nazionale di valute digitali.

“Circle intende diventare una banca commerciale nazionale a piena riserva, operando sotto la supervisione e i requisiti di gestione del rischio della Federal Reserve, del Tesoro degli Stati Uniti, dell’OCC e della FDIC. Crediamo che l’attività bancaria a piena riserva, costruita sulla tecnologia della valuta digitale, possa portare non solo a un sistema finanziario radicalmente più efficiente, ma anche più sicuro e resiliente”.

In pratica, è solo l’inizio di un lungo viaggio.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick