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Come riconoscere e prevenire le truffe su Bitcoin

Il mondo delle criptovalute è fin troppo giovane e pieno di persone poco esperte che cascano nelle truffe a tema Bitcoin.

A volte sono banali, a volte elaborate, il risultato è che la malcapitata vittima perde sempre il proprio denaro. 

Senza la pretesa di essere esaustivi, vedremo qualche consiglio utile per proteggersi dalle truffe che sfruttano Bitcoin.

Riconoscere le truffe su bitcoin

Bitcoin.org ha stilato una lista di scam a tema bitcoin:

  • Ricatti. Avvengono di solito via mail, il mittente chiede bitcoin alla vittima minacciandolo di diffondere materiale compromettente che ha ripreso via webcam. Inviare bitcoin non servirà a nulla.
  • Exchange finti. Spesso promettono di acquistare BTC a prezzi ridotti, mase  un prezzo è troppo conveniente deve insospettire. Per questo, sempre meglio affidarsi ad exchange riconosciuti.
  • Finti giveaway. Tipico scam in cui vengono promessi bitcoin (o altre crypto) in cambio di una piccola cifra. Chi li invia non riceverà mai nulla indietro. Il più celebre è stato fatto via Twitter e ha visto coinvolte numerose celebrità che loro malgrado sono state hackerate. Il post pubblicato dagli hacker pubblicizzava proprio un giveaway che è fruttato ai truffatori oltre 100.000 dollari.
  • Personificazione. Anche questo è tipico dei social network, in particolare di Twitter e Youtube, dove gli hacker si celano dietro a celebrità o a finti canali ufficiali di progetti noti, e di solito propongono finti giveaway. 
  • Malware. Si tratta di programmi che si installano su un device che sono in grado di cambiare l’indirizzo bitcoin una volta copiato all’atto della transazione. Siccome è difficile individuarli, è sempre bene utilizzare un buon antivirus. 
  • Scambi di persona. Anche questa era una truffa molto comune soprattutto agli inizi, con persone che si incontravano fisicamente per vendere bitcoin in cambio di denaro. Spesso però i BTC non venivano mai trasferiti. Meglio optare per le piattaforme di scambio peer to peer. 
  • Money Transfer. In questo caso l’hacker scrive via mail e chiede di essere aiutato con una piccola porzione di denaro, poi ci ricompenserà. Diffidare. 
  • Email phishing. La vittima riceve una email da un mittente affidabile che chiede di cambiare la propria password o inserire i propri dati: in questo modo li ruba. Spesso è difficile riconoscere l’autenticità del mittente, per cui in caso di dubbio è bene stabilire un altro tipo di contatto. 
  • Siti phishing. Sono siti fake spesso collegati alle mail citate spra. Possono essere uguali a quelli originali. Prestare attenzione.
  • Schema Ponzi. Sono quei casi in cui si chiede un anticipo in cambio di un lauto ritorno. Il lauto ritorno non arriva mai. Stare alla larga.
  • Schemi piramidali. Sono quei meccanismi in cui la “vittima” guadagna se porta affiliati nel meccanismo. Questo fa crescere il progetto ma non è detto che cresca anche in termini qualitativi. Il caso più celebre di schema piramidale è OneCoin
  • Premi. Come nei giveaway, i truffatori inducono la vittima a lasciare le sue informazioni personali. Pericolosi. 
  • Pump and Dump. Più frequente nei piccoli progetti, in questo caso delle persone riescono a controllare il prezzo della criptovaluta, a pomparla e poi a sgonfiarla. Attenzione. 
  • Ransomware. Sono programmi che bloccano il device per poi chiedere un riscatto in bitcoin. Fare attenzione a ciò che si scarica.
  • Valute scam. Sono spesso le coin di nuova generazione, i cui fondatori fanno crescere la community intorno a loro, pompano il prezzo e poi escono con i profitti. Da studiare e, in caso, evitare. 

Ma come proteggersi? 

In questo caso una guida utile è stata sviluppata dall’agenzia australiana Canstar, che invita l’utente a farsi diverse domande prima di investire. Eccone alcune:

  • A chi stai inviando denaro. Diffidare soprattutto di cambi di destinazione.
  • Perché qualcuno ci chiede dati e documenti. Se non si è certi dell’identità di chi fa la richiesta, non rivelare nulla. 
  • L’interlocutore ha una licenza? Prima di investire in criptovalute, bisognerebbe sempre controllare che la piattaforma scelta sia conforme alle normative vigenti in un determinato paese.
  • È troppo bello per essere vero? Allora non è vero. 
  • Hai compreso il prodotto in cui stai investendo? Prima di investire in un progetto bisogna sempre studiarlo, partendo da un’accurata lettura del whitepaper. 
  • Puoi permetterti di perdere il denaro che stai investendo? Questa più che una domanda è una legge. Mai investire più di quanto si è disposti a perdere. 

 

 

Conclusioni

Purtroppo le truffe hanno messo in cattiva luce bitcoin, tanto che le autorità di regolamentazione sentono di dover intervenire proprio per proteggere i consumatori. 

Ma bitcoin è altro rispetto alle truffe, e il tempo lo dimostrerà.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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