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Bitcoin SV: il blocco arriva a 2 gigabyte per avere maggiore scalabilità

Dopo aver avuto problemi con un recente attacco del 51%, pare che la blockchain di Bitcoin SV si sia risollevata e ora ha annunciato un nuovo record per quanto riguarda la dimensione di un suo blocco che ha raggiunto quota 2 gigabyte.

Questo record si è verificato lo scorso 16 agosto, precisamente all’altezza del blocco 700606, e sarebbe importante per arrivare ad avere maggiore scalabilità su questa blockchain.

Il Technical Director dell’infrastruttura di Bitcoin SV, Steve Shadders, ha spiegato:

“Sulla rete BTC, ci sono voluti anni di battaglie per lo scaling di Bitcoin per non arrivare da nessuna parte e rimanere limitati ai piccoli blocchi da 1 megabyte che possono gestire al massimo 7 transazioni al secondo. Ma su BSV, ci è voluta meno di una settimana affinchè i miners vedessero il valore nell’aprire la porta a blocchi da 2 GB. Anche se questo sembra grande, abbiamo appena iniziato il nostro viaggio verso blocchi da 1 milione di megabyte, in modo che BSV possa elaborare milioni di transazioni di pagamento e di dati al secondo, e sostenere la popolazione globale insieme al nostro Internet mondiale”.

Il miner che ha minato questo blocco ha ricevuto una fee maggiore rispetto agli attuali 6.25 BTC che sono fissati sulla blockchain di Bitcoin e, secondo il comunicato stampa diffuso oggi dalla Bitcoin Association, questo aumento in termini di commissioni potrebbe incentivare più miner a svolgere questo lavoro a causa, ovviamente, di più lauti guadagni.

Infatti, questo blocco da 2 giga ha fornito fee del 139% più alte, arrivando a 14.94 BSV.

Inoltre, già qualche settimana fa, precisamente lo scorso 6 agosto, la blockchain di BSV aveva invece segnato per la prima volta i primi 5 blocchi da 1 GB, al contrario della blockchain di BTC il cui blocco arriva a 1 megabyte.

Il Presidente della Bitcoin Association, Jimmy Nguyen, ha dichiarato:

“Dopo anni in cui abbiamo visto Bitcoin paralizzato sulla rete BTC, siamo entusiasti di vedere BSV finalmente portare la visione di Satoshi Nakamoto al livello successivo con la recente ondata di blocchi con dimensioni di gigabyte. Il nuovo blocco da 2 GB, record mondiale, e la sua proporzione sostanziale di commissioni di transazione dimostrano che il futuro è in una blockchain che può soddisfare la domanda degli utenti per una maggiore capacità di dati e la necessità dei miners di generare maggiori entrate dalle commissioni. Quel futuro è BSV, che sta sostenendo una reale utilità e un reale valore, proprio come Satoshi ha sempre inteso”.

Bitcoin vs Bitcoin SV

Nato come fork di Bitcoin, secondo il suo fondatore, Craig Wright, Bitcoin SV manterrebbe la vera natura della blockchain ideata da Satoshi Nakamoto. E infatti Wright sostiene di essere proprio lui il creatore di BTC.

La Bitcoin Association non è altro che un’associazione fondata in Svizzera proprio da Wright per promuovere BSV e spingere la sua adozione contro BTC, reputato da loro essere la copia fasulla del vero Bitcoin.

Per questo motivo le due blockchain differiscono e si scontrano soprattutto sul tema dei blocchi e della loro grandezza. Semplificando, da una parte troviamo i developer di Bitcoin – anche definito Core per differenziarlo dai vari fork – che ritengono che i blocchi debbano essere più piccoli per avere una maggiore sicurezza (e infatti un attacco del 51% non è mai avvenuto su Bitcoin), dall’altra troviamo BSV che reputa importante avere blocchi più grandi per ottenere maggiore scalabilità e velocità.

Allo stesso modo la pensa anche l’altro fork di Bitcoin, ovvero Bitcoin Cash, che ritiene che la dimensione dei blocchi incida significativamente sull’usabilità della blockchain rendendo le transazioni molto più economiche e veloci.

Per questi motivi, su BSV la capacità dei blocchi non è limitata per default dagli sviluppatori ma si aggiusta in base all’uso della blockchain stessa.

 

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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