HomeBlockchainRegolamentazioneCFTC: regoliamo i derivati, non gli asset digitali

CFTC: regoliamo i derivati, non gli asset digitali

La CFTC è dovuta intervenire ufficialmente per ricordare che la sua autorità è solo sui prodotti derivati, anche legati agli asset digitali, e non su altro. 

L’annuncio della CFTC sugli asset digitali

La CFTC è la Commodity Futures Trading Commission. Il suo è un ruolo di vigilanza. In merito proprio all’autorità che è chiamata ad esercitare sugli asset digitali, il presidente Dawn D. Stump, in un comunicato stampa ha voluto precisare gli ambiti entro cui può esercitare il suo potere. 

La spiegazione si è resa necessaria perché con la crescita esponenziale del settore delle criptovalute, si sono sollevati dubbi o si è fatta falsa informazione, sul ruolo che devono esercitare sia la SEC (Securities and Exchange Commission), che la CFTC. 

Si legge a tal proposito:

La CFTC non regolamenta commodity (indipendentemente dal fatto che siano o meno titoli); piuttosto, regola i derivati e questo è vero per le attività digitali come per qualsiasi altra classe di attività.  Prima di considerare se ridisegnare la struttura di regolamentazione nel contesto delle criptovalute, mettiamo in chiaro i fatti sul nostro sistema attuale.

I 10 punti della CFTC

Per chiarire al meglio quali sono le competenze e i poteri dell’autorità, la CFTC ha diramato 10 punti.

In essi si legge che:

  1. La definizione di commodity data dal Commodity Exchange Act (CEA), è molto vasta, pertanto dire che un asset è una commodity è “irrilevante”;
  2. La CFTC ha due tipi di autorità, regolamentativa e rafforzativa;
  3. La CFTC non ha potere regolamentativo sulle cash commodities (prodotti in contanti), per questo, la CFTC  non regola le commodity o coloro che comprano, vendono o hanno a che fare con attività ad esse correlate, ma si limita a regolare i contratti futures sulle commodity o i derivati.
  4. Per questo, la CFTC non si occupa di regolamentare gli asset digitali, ma solo i contratti derivati a questi collegati, come nel caso dei contratti futures su Bitcoin ed Ethereum listati su vari exchange regolamentati dalla CFTC;
  5. La CFTC non regolamenta le security, che invece sono demandate alla SEC;
  6. La CFTC può regolare i derivati basati sulle security ma in questo caso è il Congresso a determinare chi tra la SEC e la CFTC deve intervenire, in base alle caratteristiche di quel prodotto;
  7. La CFTC ha potere di supervisione sui prodotti che regola, per questo ad esempio può intervenire su exchange di derivati che non sono in regola con le licenze. 
  8. La CFTC può intervenire in caso di manipolazioni o frodi;
  9. Proprio per questo è intervenuta nel caso di frodi e manipolazioni degli asset digitali, sebbene non li regolamenti direttamente;
  10. In definitiva, prima di coinvolgere la CFTC bisogna essere certi non di essere in presenza di una security o di una commodity, ma di un prodotto derivato. 

Differenza tra security e commodity

Ma qual è la differenza tra una commodity e una security? 

Si parla di Commodity nel caso di beni fungibili negoziabili sul mercato che siano pratici e immagazzinabili. Sono commodity il petrolio, l’oro, ma anche i prodotti agricoli ad esempio. 

Si parla di Security invece nel caso di un asset finanziario, uno strumento di investimento. Rientrano in questa definizione, le azioni, i bond, i buoni del tesoro. 

Quindi le criptovalute sono commodity o security? Messa in questi termini, se è vero che Bitcoin è l’oro digitale, e l’oro è una commodity, verrebbe da dire che siano commodity. E non mancano pronunce della SEC in tal senso, sia su Bitcoin, sia su Ethereum. 

Però c’è la causa tra Ripple e la SEC da tenere in considerazione. Per la SEC, XRP è una security, dunque Ripple ha messo in vendita il suo token senza le dovute licenze. Quindi ci sarebbe una differenza netta tra Bitcoin, Ethereum e, ad esempio XRP. 

Ecco perché la fine di questo caso giudiziario è molto attesa: può scrivere la storia della regolamentazione delle criptovalute. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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