HomeCriptovaluteBitcoinDIA: “Le organizzazioni criminali sono interessate a Bitcoin”

DIA: “Le organizzazioni criminali sono interessate a Bitcoin”

Stando a quanto dichiarato da un commissario della direzione antimafia italiana (DIA), tutte le organizzazioni criminali sarebbero interessate a Bitcoin e alle criptovalute in generale. 

Lo riferisce la stampa tedesca citando un’intervista rilasciata alla Deutschen Presse-Agentur (DPA) da un esperto della DIA della polizia antimafia italiana che ha voluto rimanere anonimo per motivi di sicurezza. 

I motivi dell’amore per Bitcoin da parte delle organizzazioni criminali

L’esperto italiano ha detto: 

“Tutte le organizzazioni criminali, comprese quelle di tipo mafioso, hanno interesse a utilizzare questi strumenti per i propri affari”. 

Purtroppo l’intervista non è pubblica, quindi non è possibile conoscere eventuali altri dettagli rilevanti resi noti dall’esperto italiano, ma va detto che la DIA conosce molto bene le organizzazioni criminali, visto che è un’agenzia governativa creata trent’anni fa appositamente per combattere la mafia. 

La stampa tedesca riferisce anche che il commissario ha rivelato che la mafia è entrata nel settore finanziario proprio grazie agli sviluppi tecnologici e che le transazioni in criptovalute sono veloci e sicure ed offrono una sorta di anonimato, ovvero tutti vantaggi utili anche per gli affari illegali. 

Non sono però stati resi pubblici i numeri relativi a questo utilizzo, pertanto non è possibile farsi un’idea di quanto le attività criminali sotto osservazione da parte della DIA stiano poi realmente utilizzando le criptovalute per i loro affari. 

L’intervista non riguardava strettamente l’utilizzo delle criptovalute in ambienti criminali, ma le dimensioni delle attività criminali monitorate, tanto che il commissario ha rivelato che ad esempio la “Ndrangheta guadagna dai 300 ai 350 milioni di euro a settimana con il traffico di droga”. Non ha però riferito quale porzione di questo denaro venga trasferita in criptovalute.

Il cyber crimine e le criptovalute  

In precedenti studi era emerso che le organizzazioni criminali erano interessate alle criptovalute in particolare per il traffico di stupefacenti, e per il cyber-crimine, oltre che per il riciclaggio di denaro. 

Ma, nonostante l’anonimato, la polizia italiana è già riuscita ad arrestare diversi criminali che avevano utilizzato criptovalute, anche perchè le forze dell’ordine negli ultimi anni hanno rafforzato le proprie unità che indagano su Internet. 

L’uso di Monero per avere maggiore anonimato

Anche in Germania le criptovalute vengono utilizzate dalle organizzazione criminali, tanto che la direzione generale delle dogane di Bonn ha rivelato che vengono usate per pagamenti online connessi a reati legati ai trasporti oltre frontiera, e che nella maggior parte dei casi vengono utilizzati bitcoin (BTC) e Monero (XMR).

Le crypto vengono usate per rendere completamente anonimi i processi di ordinazione e spedizione di prodotti o servizi illeciti, consentendo ai criminali di nascondere la loro identità o la loro posizione. Per questo motivo è molto usata in particolare XMR. 

Tuttavia, secondo il co-fondatore del Blockchain Research Lab, Ingo Fiedler, soltanto le organizzazioni più grandi e potenti sono realmente in grado di offuscare le proprie operazioni eliminando ogni traccia digitale, perché per ottenere davvero ciò servono veri e propri specialisti i cui costi sono spesso proibitivi per le organizzazioni più piccole. 

Inoltre bisogna distinguere tra le varie criptovalute, perché offrono livelli di anonimato differenti. 

Ad esempio, le transazioni on-chain di Bitcoin non offrono un elevato livello di anonimato, mentre quelle in Monero sì. È però anche vero che le transazioni off-chain in BTC offrono un elevatissimo livello di oscuramento, ma in genere si tratta di piccole somme, e lasciano comunque qualche traccia sulla blockchain (all’apertura ed alla chiusura dei canali Lightning Network). 

Una sorta di aiuto per i criminali potrebbe venire dagli atomic swap di Monero che consentono di scambiare BTC in XMR, e viceversa, senza doversi affidare ad un intermediario. Ad esempio swappare BTC in XMR per poi effettuare un pagamento completamente anonimo in XMR potrebbe far perdere ogni traccia, anche se chi riceve gli XMR poi li dovesse swappare nuovamente in BTC. 

Come è facilmente comprensibile, per effettuare in tutta sicurezza operazioni di questo tipo, quando coinvolgono somme ingenti, è decisamente utile farsi aiutare da degli esperti, se non addirittura necessario. Per questo motivo difficilmente le organizzazioni criminali minori sono realmente in grado di effettuare tali operazioni.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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