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Bitcoin, le riserve su Coinbase ai minimi e il segnale bullish

Le riserve di Bitcoin su Coinbase hanno raggiunto i livelli di dicembre 2017. A fare questa rivelazione è Glassnode

Cosa indicano le riserve di Bitcoin su Coinbase

Il grafico pubblicato da Glassnode mostra chiaramente che a dicembre 2017 Coinbase deteneva circa 700.000 BTC. 

Questa somma è cresciuta fino ad oltrepassare un milione di BTC ad ottobre 2020. Con l’inizio della bullrun di bitcoin a partire da ottobre 2020, questo ammontare di criptovalute è drasticamente calato, mentre il prezzo cresceva. 

Non a caso questo deflusso di bitcoin è coinciso con l’aumento del prezzo da 10.000 a 65.000 dollari. Da maggio 2021 in poi, il deflusso si è fermato, i BTC su Coinbase sono tornati a crescere, mentre il prezzo calava. 

Ora, i Bitcoin stanno tornando di nuovo a defluire.

A guardare il grafico, mettendolo in rapporto con il prezzo di Bitcoin, sembra proprio che ci sia una correlazione inversa: all’aumentare delle riserve su Coinbase il prezzo diminuisce, mentre cresce con il diminuire delle riserve.

Ecco perché questo è considerato un segnale bullish che potrebbe preludere ad un rialzo del prezzo di Bitcoin.

Le riserve di BTC sugli exchange

Del resto, nota CryptoQuant, l’analisi fatta per Coinbase può allargarsi agli altri exchange. Infatti il grafico, proprio come quello legato solo a Coinbase, mostra la correlazione inversa tra prezzo e riserve. Picchi massimi di riserve che corrispondono a crolli del prezzo. Al contrario, con picchi di prezzo le riserve diminuiscono drasticamente. 

Ma questo conferma anche la natura deflattiva di BTC, il cui prezzo può crescere man mano che l’offerta in circolazione diminuirà. È bene ricordare che attualmente sono stati minati oltre 18 milioni di BTC, e il protocollo di Satoshi Nakamoto ha imposto un tetto a 21 milioni. 

Il rapporto tra riserve sugli exchange e investitori

Non tutti però sono d’accordo con la tesi bullish legata alle riserve di Bitcoin. Su BitcoinTalk c’è chi fa notare che le analisi di Glassnode e Quant non sono indicative delle previsioni del prezzo, ma di altro: chi acquista BTC preferisce tenerli nel suo wallet piuttosto che sugli exchange. 

La ragione è semplice: nel proprio wallet ne ha pieno controllo, mentre la custodia sugli exchange può rivelarsi sempre un rischio, come dimostrano i casi degli account Coinbase hackerati. 

Il prezzo di Bitcoin

Effettivamente, in questi giorni il prezzo di Bitcoin è tornato a crescere e ora si trova ad un passo dai 50.000 dollari. 

BTC resta ancora distante dal record storico dei 65.000 dollari fatto registrare ad aprile, ma questa analisi dimostra che ci sono ampie possibilità che Bitcoin intanto torni a superare i 50.000 dollari, per poi puntare dritto proprio verso il precedente record storico. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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