HomeCriptovaluteMiningTornano a salire i guadagni per i miner di Bitcoin

Tornano a salire i guadagni per i miner di Bitcoin

Dopo un 2020 deludente in termini di guadagni per i miner di Bitcoin, il 2021 sembra invece essere uno degli anni più proficui.

Guadagni record per il mining di Bitcoin

A marzo si è registrato il record storico per i guadagni di questa attività con oltre 1,75 miliardi ad aprile, il secondo mese più favorevole da settembre con 1,7 miliardi di dollari, e con un picco giornaliero il 15 a 80,1 milioni.

Anche agosto è stato un mese che ha regalato molte soddisfazioni ai miner crypto, considerando che i guadagni sono stati complessivamente di 1,41 miliardi di dollari, + 45% sul mese di luglio dove si erano comunque attestati intorno ai 971 milioni di dollari, risultando leggermente in calo rispetto al mese di giugno. 

Tutto questo malgrado il leggero calo del prezzo del Bitcoin e l’halving avvenuto nel maggio 2020, che ha dimezzato le commissioni del mining, come avviene ogni quattro anni. Dai 50 bitcoin che si ricevevano come ricompensa nel 2012 siamo passati ai 6,25 attuali.

La Cina ha dichiarato guerra ai miner di Bitcoin

Molti sono i dubbi sulla profittabilità dell’attività di miner, considerando l’enorme consumo di elettricità che questa attività comporta (secondo il giornale britannico The Guardian il consumo è equivalente a quello di uno Stato come l’Argentina).

Ed è proprio per questo che recentemente la Cina, il Paese con il più alto numero di miner ha deciso di imporre una stretta a tutte le attività legate all’estrazione di criptovalute.

Secondo Rystad Energy, nel 2020 il colosso asiatico ha estratto circa i due terzi del Bitcoin mondiale, utilizzando circa 86 terawattora (TWh) di elettricità, il 63% della quale proveniva da centrali a carbone. Ma i miner cinesi non sembrano essere troppo preoccupati da questo fatto e molte delle loro attività sono state già trasferite in altri paesi limitrofi, come il Kazakistan ma anche in Canada e in Texas, dove l’elettricità è ancora a buon mercato.

Ad agosto estratto un blocco da 2 gigabyte il più grande di sempre

Tutto questo sembra non aver diminuito l’interesse verso un’attività che viene considerata ancora molto profittevole. Basti pensare che in media ogni giorno vengono minati 144 blocks, che contengono circa 6,25 Bitcoin ognuno, ciò vuol dire che ogni giorno vengono estratti circa 900 bitcoin. 

Attualmente in tutto il mondo sono stati già estratti 18,8 milioni di Bitcoin sui 21 milioni che sarà possibile recuperare in totale (l’ultimo nel 2140).

La scorsa settimana sembra sia stato estratto in Svizzera un blocco da 2 gigabyte, il più grande mai estratto su una blockchain pubblica, ma questa volta parliamo di Bitcoin Satoshi Vision, fork di BCH.

Questo blocco contenente circa 5800 transazioni avrebbe fatto guadagnare una cifra molto più alta rispetto al normale ritorno, per il fortunato minatore.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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