HomeCriptovaluteIncontro tra Petrolieri e miner di Bitcoin in Texas

Incontro tra Petrolieri e miner di Bitcoin in Texas

La stretta delle autorità cinesi sull’attività di mining di criptovalute in Cina, considerato da tempo il vero e hub mondiale di questa attività (circa il 75 % di tutte le attività legate al mining sarebbero dislocate li) sembra essere arrivata ad un punto. Per i miner cinesi è infatti iniziata la caccia a nuove frontiere dove poter continuare la loro lucrosa attività. 

Il Texas offre ospitalità ai miner

Uno degli Stati che da subito si è dimostrato come il più aperto e pronto ad offrire ospitalità ai miner di criptovalute è stato lo Stato del Texas, che vanta condizioni energetiche molto favorevoli ad un’attività che sappiamo richiede un enorme dispendio di energia elettrica.

A fine agosto, in una strada residenziale di Houston si sarebbe tenuto un incontro fra alcuni importanti petrolieri del posto ed alcuni miners di criptovalute, per parlare delle possibili sinergie da creare per poter estrarre criptovalute in loco. 

Soprattutto secondo quanto si apprende da alcune fonti presenti all’incontro, si sarebbe discusso delle possibilità di sfruttare le grandi riserve di gas naturale del paese per alimentare i generatori di corrente necessari all’attività di mining.

E’ una grande opportunità per il Texas

Uno dei petrolieri presenti all’incontro, che ha deciso di convertire la sua attività in mining di criptovalute, ha affermato “Quando ho sentito che era possibile guadagnare così tanti soldi per MCF (una metrica usata per misurare il gas naturale), invece di bruciarlo nell’atmosfera, grazie all’attività di mining di bitcoin, ho pensato che questa sarebbe stata una grande opportunità per il Texas intero”.

Dopo la presa di posizione della Cina questa primavera, in Texas sono arrivate decine di aziende di mining per le favorevoli condizioni energetiche che il paese poteva offrire.

“Questo è il Texas, ragazzi. Abbiamo quello che serve. Siamo seduti sulla capitale mondiale dell’energia”, ha detto un’altro dei partecipanti alla riunione.

Molti miners cinesi dopo il bando da parte delle autorità si sono trasferiti in paesi limitrofi come il Kazakistan, Uzbekistan ed Ucraina, ma ora stanno guardando con maggiore interesse a trasferirsi in paesi dove si possano avere condizioni stabili e migliori per la loro attività, come appunto il Texas e il Canada.

Estrarre Bitcoin in maniera green

L’incontro tenuto ad Houston probabilmente, oltre alla possibilità data di poter parlare in merito a situazioni contingenti e logistiche legate al business del mining, sarà servito anche per illustrare nuove possibilità di estrarre criptovalute in maniera sostenibile, una questione che da tempo tocca il mondo delle crypto.

Molti ricordano ancora il tweet del 12 Maggio scorso di Elon Musk a proposito dell’eccessivo consumo di energia dell’attività di mining, che ha provocato un crollo delle quotazioni di Bitcoin. 

A maggio lo stesso Musk aveva partecipato al Bitcoin Mining Council, un modo “per promuovere la trasparenza nell’utilizzo dell’energia e per accelerare le iniziative sulla sostenibilità a livello mondiale“.

A questo incontro ha fatto seguito un tweet dello stesso Musk in cui spiegava di aver parlato con i miners Bitcoin del Nord America:

“Si sono impegnati a pubblicare l’utilizzo attuale e pianificato delle energie rinnovabili e a chiedere ai miners di fare lo stesso”. 

Il sistema sostenibile del proof of stake

Ed è anche questo il motivo per cui molte criptovalute stanno adottando, con sempre maggiore frequenza, il sistema cosiddetto proof-of-stake: invece di premiare chi vince la corsa computazionale, (come nel proof of work del Bitcoin) vengono selezionati casualmente dei nodi che partecipano alla blockchain. 

Questo sistema richiederebbe circa l’1% della energia richiesta invece dal sistema utilizzato dal mining di Bitcoin.

Proprio in Texas esisterebbe una delle più grandi fattorie di mining, completamente generate da fonti di energia pulita. Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge la quota di energia rinnovabile utilizzata per il mining di criptovalute si attesterebbe intorno al 78%. 

E secondo molti questo potrebbe essere proprio il nuovo business del futuro, quello di un Bitcoin prodotto in maniera sostenibile.

Il mining una grande opportunità di business per paesi ricchi di fonti energetiche

Tutte le nazioni ricche di energia stanno iniziando a vedere nell’attività di mining una seria opportunità di business. 

Il Venezuela e l’Iran hanno dichiarato ufficialmente le loro intenzioni di estrarre criptovalute e le nazioni mediorientali produttrici di energia pesante stanno pianificando il lancio del loro CBDC. 

Anche molte nazioni del nord Europa, grandi produttrici di energia rinnovabili stanno pensando seriamente ad utilizzare parte della loro energia pulita per offrirla ai miners di criptovalute. 

Il gigante petrolifero norvegese Aker ASA è diventato molto rapidamente un grande detentore di bitcoin e un investitore diretto in varie operazioni, incluso il mining.

Tutte queste mosse ci mostrano che le regioni produttrici di energia non hanno altra scelta se non quella di partecipare all’estrazione di valute digitali. È assai probabile quindi che quello accaduto in Texas si possa ripetere molto presto anche in altri paesi. Perchè quello che appare inevitabile è ormai una sempre più stretta sinergia tra aziende produttrici di energia e grandi fattorie per il mining di criptovalute.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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