Il client Erigon risulta ormai installato sul 7% dei nodi Ethereum.
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Erigon il terzo client della rete Ethereum
Ad oggi il client in assoluto più utilizzato per far girare i nodi Ethereum rimane Geth, con oltre il 61% dei nodi, con OpenEthereum al secondo posto (27%). Al terzo posto, in crescita, c’è Erigon.
Da notare che la diffusione di Erigon era solamente al 4% fino a metà agosto, salita al 5% a fine mese, e poi al 6% ai primi di settembre. Pertanto la crescita è rapida e sostanziale.
In totale vi sono ben cinque client che sono installati su almeno l’1% dei quasi 3.600 nodi pubblici della rete Ethereum, anche se Nethermind e Besu non arrivano a 100 installazioni ciascuno al mondo.
Come funzionano i client su Ethereum
Bisogna ricordare che Ethereum è un protocollo open source, quindi chiunque può realizzarsi un proprio client e connetterlo di fatto alla rete. L’importante è che rispetti tutte le regole del protocollo, alla lettera, altrimenti non riuscirà a connettersi alla rete.
Ci sono sei client con meno di 10 installazioni pubbliche ciascuno, di cui uno con un’unica installazione.
Erigon può contare su circa 250 installazioni pubbliche in tutto il mondo, contro le quasi mille di OpenEthereum e le oltre 2.200 di Geth.
I client sulla rete Bitcoin
Per quanto riguarda Bitcoin la situazione invece è molto diversa.
A fronte di un numero di nodi pubblici molto più alto, più di 11.000, quasi tutti utilizzano Bitcoin Core, ovvero l’erede diretto e legittimo di quel “Bitcoin” originale creato da Satoshi Nakamoto nel 2009.
Non risulta esserci alcun altro client per i nodi Bitcoin con almeno 100 installazioni pubbliche.
In totale risultano nove client differenti, di cui addirittura tre con un’unica installazione pubblica, ed altri quattro con meno di 50 installazioni.
La rete Bitcoin risulta pertanto supportata da un numero molto maggiore di nodi pubblici, ma praticamente con un unico client dominante.
La rete Ethereum invece ha un minor numero di nodi, ma con più client.
Il fatto di avere più client rende la rete un po’ meno vulnerabile ad eventuali bug ancora presenti nel software maggiormente utilizzato, mentre dall’altro lato il fatto di avere più nodi rende la rete più decentralizzata.
Il recente caso di Solana, in cui un problema al client più diffuso ha costretto gli sviluppatori a stopparne il funzionamento mandando di fatto offline l’intera rete, rende bene l’idea di quanto possa essere utile avere più client in funzione.