Secondo una indiscrezione di Bloomberg la più importante agenzia di informazione finanziaria americana, il più grande exchange del mondo Binance sarebbe stato messo sotto inchiesta negli Usa dalla Sec per manipolazione del mercato finanziario.
Summary
Utilizzo di dati improprio. Binance sotto accusa.
Secondo quanto si apprende da fonti anonime, l’autorità di controllo della Borsa americana, accuserebbe l’exchange di aver utilizzato i dati e le informazioni sull’attività di trading dei propri utenti per effettuare operazioni sui mercati per conto proprio.
Alle indagini starebbe partecipando anche la Commodity Future trading Commission, che si occupa del controllo sulle attività dei prodotti derivati, che avrebbe convocato già alcuni testimoni.
“In Binance, abbiamo una politica di tolleranza zero per l’insider trading e un rigoroso codice etico relativo a qualsiasi tipo di comportamento che potrebbe avere un impatto negativo sui nostri clienti o sul settore”, ha detto la società in una dichiarazione al giornale finanziario Business Insider, ma non ha voluto né confermare né smentire le notizie riportate da Bloomberg.
Tutti i problemi con gli enti regolatori di Binance
Questa non è la prima indagine da parte di enti regolatori che il più famoso exchange di criptovalute al mondo deve affrontare.
Negli Stati Uniti il dipartimento della giustizia ha aperto un’indagine a Maggio, per riciclaggio ed evasione fiscale. Sempre la CFTC stava già indagando da settimane sull‘exchange cinese, per la possibilità che consentisse ai residenti negli Stati Uniti di acquistare e vendere derivati collegati a Bitcoin e altri token virtuali, senza avere la specifica autorizzazione
Non solo in Usa Binance da tempo è sotto i riflettori di enti regolatori e giudici.
In Inghilterra le autorità a Giugno hanno proibito alla divisione inglese dell’exchange di operare nel paese. La FCA ha accusato Binance Market Limited, la divisione inglese dell’exchange, di non avere nessun tipo di autorizzazione per offrire determinati servizi finanziari.
Anche in Italia, Canada, Thailandia, Giappone e Corea del sud gli enti regolatori hanno limitato o proibito l’accesso a determinati servizi a Binance nei rispettivi paesi.
Binance e la sua poca trasparenza
Il grande exchange cinese il 14 Settembre scorso ha raggiunto il record di volumi a 30 miliardi di dollari, confermando il suo ruolo di primo exchange al mondo.
Fondato nel 2017 in Cina da Changpeng Zhao e Yi He, ha poi cambiato la sua sede legale alle isole Cayman, per evitare le leggi restrittive sulle criptovalute da parte delle autorità cinesi.
Questo fatto inevitabilmente ha mosso molti dubbi sulla sua regolarità e trasparenza, avendo stabilito la sede in un noto paradiso fiscale. Ma il suo fondatore ha sempre detto che in realtà Binance non ha nessun quartier generale.
Nel 2020 Binance ha generato circa 900 milioni di dollari di profitti e fra gli obiettivi del suo ambizioso fondatore è quello di quotare l’exchange al Nasdaq entro tre anni, obiettivo difficilmente raggiungibile se non si metterà mano alla questione della trasparenza e della regolamentazione dell’exchange stesso.
Il grande successo di Binance è dovuto soprattutto alla sua politica di commissioni molto più basse rispetto ad altri exchange come per esempio Kraken o Coinbase, e per la sua vasta gamma di servizi aggiuntivi, come quello del lending della criptovalute, in cambio di una commissione.
Restano molti dubbi proprio sulla sua trasparenza e sulla sua sicurezza, malgrado le rassicurazioni che la società continua ad infondere ai suoi utenti. Centinaia di migliaia di investitori stanno intentando una causa collettiva per 20 milioni di dollari, contro l’exchange per il grave crash che colpì la piattaforma il 19 Maggio scorso, impedendo a molti traders di liquidare le proprie posizioni durante un crollo del mercato.