Uno dei membri del Congresso USA più favorevoli alle criptovalute, la senatrice Cynthia Lummis, sostiene che le stablecoin dovrebbero essere emesse da banche, e collateralizzate solo in contanti.
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La Lummis spinge sul sostegno alle criptovalute
Stablecoins should be backed by cash and may need to be issued by banks, says Senator Cynthia Lummis, one of Capitol Hill’s most ardent supporters of cryptocurrencies https://t.co/wbqP03WveM
— Bloomberg Crypto (@crypto) September 29, 2021
Ad oggi la principale stablecoin del mondo, USDt, è emessa da una società privata che non possiede licenza bancaria statunitense, e non è collateralizzata solo in dollari.
Secondo la Lummis, ovvero una delle più importanti sostenitrici delle criptovalute al Senato, bisognerebbe imporre che le stablecoin fossero supportate al 100% da contanti, e di fatto proibire a società non bancarie di emetterle.
Ieri, durante un discorso al Senato con un senatore repubblicano del Wyoming, Lummis ha dichiarato:
“Può darsi che le stablecoin vengano emesse solo da istituti di deposito, o tramite fondi del mercato monetario, o veicoli simili. Quello che è importante è che siano supportate al 100% da contanti ed equivalenti di cassa, e questo dovrebbe essere verificato regolarmente”.
La questione legata a come vengono collateralizzate le stablecoin è ancora decisamente in discussione.
Il punto è che chiunque detenga stablecoin dovrebbe avere la certezza di poterle sempre scambiare alla pari con il collaterale in qualsiasi momento.
Se da un lato non risulta che qualcuno abbia mai avuto problemi a cambiare USDt in USD, in oltre 6 anni di vita, dall’altro l’unico modo per dare questa certezza è quello di assicurare che, chi emette una stablecoin, abbia sufficienti riserve per consentire il cambio alla pari e immediato dei token.
Secondo Bloomberg, che ha riferito la notizia, le parole di Lummis suggerirebbero che “Le prospettive per le criptovalute stiano diventando più oscure a Washington visto che legislatori e regolatori cercano di reprimere il fiorente settore”.
Bisogna sempre distinguere tra le varie differenti criptovalute, ed in particolare le stablecoin (che non sono vere criptovalute) e le principali protagoniste del settore crypto, come Bitcoin ed Ethereum.
Stablecoin e normative sull’utilizzo dei dollari
Le stablecoin sono ancorate al dollaro USA, e per questo sono spesso delle osservate speciali da parte delle autorità governative statunitensi. Basti pensare alle numerose problematiche sollevate riguardo al progetto della stablecoin di Facebook, Libra, che ha portato ad un continuo rinvio e addirittura ad un cambio di nome. Diem, così è chiamata ora, non ha ancora visto la luce, e non si hanno più novità al riguardo.
Le stablecoin vengono utilizzate al posto dei dollari, ma al di fuori dei controlli a cui sono sottoposte le transazioni in dollari. Ai regolatori questo piace poco, perchè significa che esiste di fatto una sorta di versione crypto del dollaro che può essere utilizzata in modo non regolamentato.
Secondo Bloomberg i funzionari del Tesoro statunitense starebbero preparando un rapporto sulle stablecoin, discutendo sull’avvio di una revisione formale da parte del Financial Stability Oversight Council, per stabilire se le stablecoin rappresentino una minaccia.
Il rischio è che verranno imposte sul loro utilizzo normative molto simili a quelle in vigore sull’utilizzo dei dollari.