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Elon Musk e la lite con la senatrice Elizabeth Warren

Elon Musk è stato nominato persona dell’anno del Time, ma la senatrice Elizabeth Warren non l’ha presa benissimo. Ne è nata una “lite” via Twitter.

Senatrice Warren: Elon Musk paghi le tasse

Tutto nasce da un tweet della senatrice USA, celebre detrattrice di Bitcoin, che commentava la nomina di Elon Musk a persona dell’anno: 

“Cambiamo il codice fiscale truccato in modo che la persona dell’anno paghi effettivamente le tasse e smetta di scroccare a tutti gli altri”.

Il riferimento non detto riguarderebbe i fondi che Tesla ha ricevuto in passato dal Governo USA. Elon Musk non poteva accettare passivamente un simile attacco. 

Prima il CEO di Tesla ha condiviso un articolo di Fox News in cui la senatrice viene pesantemente contestata per presunte bugie. Il titolo è emblematico: 

“Elizabeth Warren è una frode – Le sue bugie sull’essere nativa americana la squalificano dalla presidenza”.

Musk ha replicato ancora nel feed di tweet: 

“Mi ricordi quando ero un bambino e la mamma arrabbiata del mio amico urlava a caso contro tutti senza motivo”

Dogecoin dalla parte di Elon Musk

A questo punto nel dibattito si è inserito anche Billy Markus, creatore di Dogecoin, che ha preso le difese del CEO di Tesla. A suo avviso certi politici rischiano solo di frenare l’innovazione:

“Sono abbastanza sicuro che i politici vogliono che tutti gli innovatori si trasferiscano altrove, così l’America può essere la terra delle elemosine e del debito senza creare nulla”.

Elon Musk Elizabeth Warren
La senatrice Elizabeth Warren

La questione delle tasse

La senatrice Warren sembra sostenere che l’uomo dell’anno non paghi tasse a sufficienza. Perché l’uomo dell’anno è anche l’uomo più ricco del mondo di sempre, almeno secondo Forbes.

Proprio questo fa di Elon Musk non un evasore fiscale, ma il più grande contribuente delle casse dello stato. 

Per questo, con un altro tweet, Musk ha puntualizzato, rivolto alla senatrice:

“E se tu aprissi gli occhi per 2 secondi, ti renderesti conto che quest’anno pagherò più tasse di qualsiasi americano nella storia.

Non spenderle tutto in una volta … oh aspetta l’hai già fatto”.

La senatrice Warren non ha mai replicato a questa carrellata di cinguettii.

C’è da aggiungere che Tesla non dipende affatto dal governo USA. Ha ricevuto sostegni dal Governo, è verissimo, ma è altrettanto vero che ha restituito il debito nel 2013 con ben 9 anni di anticipo rispetto agli accordi iniziali. 

Insomma, il governo USA ha salvato Tesla, Tesla ha restituito il finanziamento ricevuto e ha creato uno dei più importanti colossi automobilistici negli Stati Uniti. Che, per inciso, da lavoro anche a migliaia di persone. 

Di questo la senatrice Warren dovrebbe tenere conto. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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