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La Spagna ospiterà le mining farm di Bitcoin del Kazakistan?

Da quando sono scoppiate le proteste in Kazakistan alcune mining farm locali di Bitcoin hanno dovuto chiudere i battenti. Ora potrebbero spostarsi in Spagna. 

Il mining di Bitcoin dalla Cina al Kazakistan

Infatti le autorità kazake hanno deciso di bloccare l’accesso ad Internet, di fatto isolando anche i miner, considerati grandi consumatori di energia elettrica. Le proteste sono scaturite proprio dagli aumenti dei costi delle fonti di energia, che alcuni riconducono al bisogno crescente delle attività di mining. 

A dire il vero la riduzione dell’hashrate è stata molto contenuta, visto che i livelli attuali sono più o meno gli stessi della metà di novembre, ma in effetti dopo due giorni di picco ad inizio anno sopra i 200 Eh/s, l’hashrate è sceso di circa il 15%. Contando che in Kazakistan dovrebbe essere allocato circa il 18% dell’hashrate, sembra proprio che tale recente diminuzione sia dovuta allo spegnimento delle macchine dei miner kazaki. 

Tuttavia gli stessi miner che ora hanno posizionato le loro farm in Kazakistan, fino all’anno scorso erano in gran parte in Cina, visto che fino a febbraio 2021 nel paese risultava allocato meno del 4% dell’hashrate globale di Bitcoin. 

Pertanto non ci sarebbe affatto da stupirsi se questi stessi miner “kazaki” ora decidessero di spostarsi nuovamente verso altri paesi più tolleranti nei confronti della loro attività altamente energivora. 

mining farm Bitcoin
La Spagna potrebbe ospitare le mining farm di Bitcoin provenienti dal Kazakistan

L’interrogazione della deputata spagnola Muñoz Vidal

Per questo motivo la deputata spagnola María Muñoz Vidal ha proposto espressamente che la Spagna diventi una destinazione sicura per chi opera con le criptovalute, in conseguenza proprio di ciò che sta capitando in Kazakistan. 

In particolare Muñoz ha presentato un’interrogazione alla Camera dei Deputati spagnola in merito all’impatto dei disordini in Kazakistan sul mercato globale delle criptovalute.

Nell’interrogazione scrive che il Kazakistan è diventato il secondo mercato per mining di Bitcoin, dopo gli Stati Uniti, a causa della decisione delle autorità cinesi di vietare il mining di criptovalute, arrivando a coprire circa il 20% del mining globale di Bitcoin.

Secondo Muñoz, il blackout di Internet nel paese ha interrotto queste attività di mining, e di conseguenza il calo dell’hashrate di Bitcoin di circa il 14% in soli avrebbe causato anche un calo del prezzo del bitcoin sotto i 43.000$. 

In realtà solitamente è il contrario, ovvero non è il calo dell’hashrate che fa diminuire il prezzo ma è il calo del prezzo che fa diminuire l’hashrate, tuttavia l’ipotesi che il calo recente del prezzo di BTC abbia avuto a che fare con i disordini in Kazakistan ha avuto un’ampia risonanza. 

Muñoz ha anche ricordato che già lo scorso anno era stata proposta in Spagna la creazione di una Strategia Nazionale per le Criptovalute, e di un Forum di Alto Livello con esperti del settore per stabilire un quadro normativo più flessibile e favorevole per il mining e l’utilizzo delle criptovalute. 

Secondo la deputata, la Spagna dovrebbe sfruttare il potenziale di crescita che le criptovalute hanno, e posizionare il Paese come “uno dei poli di attrazione per gli investimenti in criptovalute nell’Unione Europea e nel mondo”. 

Muñoz però ricorda che il governo aveva rifiutato di prendere in considerazione questa proposta, così chiede al Parlamento se il governo intende adottare misure per attrarre in Spagna investimenti ed attività del settore del mining di criptovalute che potrebbero fuggire dal Kazakistan a causa dell’attuale situazione di instabilità. 

Inoltre chiede anche quali dati ha a disposizione il governo spagnolo riguardo la crescita del mining crypto in Spagna, e sull’evoluzione dell’efficienza energetica di questi processi nel Paese. 

Va ricordato che María Muñoz Vidal appartiene ad un piccolo partito di minoranza, non coinvolto direttamente nell’attuale governo del Paese.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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