Il CEO del browser Vivaldi, Jon von Tetzchner, si è espresso in merito alle crypto sostenendo che “le criptovalute sono uno schema piramidale”.
Summary
Le criptovalute come schema piramidale
Il produttore di browser Vivaldi ha pubblicato la sua posizione netta in merito alle criptovalute, attraverso un blog post scritto dal suo stesso CEO, Jon von Tetzchner.
Quando si domanda se le criptovalute sono davvero una rivoluzione, Tetzchner, afferma quanto segue:
“Le criptovalute sono state propagandate da molti come una rivoluzione nella valuta, il futuro degli investimenti e una tecnologia rivoluzionaria. Ma se si guarda oltre il clamore, non si trova altro che uno schema piramidale che si spaccia per valuta.”
Von Tetzchner fa notare che la volatilità delle crypto porta gli utenti a trattarle come una sorta di schema di investimento, più che una vera valuta, che funziona solo fino a quando si trovano utenti disposti a comprare i token, pronti a rivenderli a qualcuno che li pagherà ancora di più e così via.
Nel momento in cui non si dovessero più trovare persone disposte a comprare quei token, magari perché la promessa che avranno più valore in futuro viene meno, l’intero schema potrebbe crollare, portando tutti i token a valere zero.
Il disastro ambientale causato dalle crypto secondo il CEO di Vivaldi
Un altro aspetto critico che von Tetzchner sottolinea nel suo discorso è l’effetto disastroso che le crypto hanno rispetto l’enorme consumo di energia. A tal proposito, ecco cosa dice:
“Il consumo di energia delle criptovalute è un’altra grande preoccupazione. L’uso di energia del solo bitcoin è impressionante, consumando tanta elettricità quanto alcuni paesi. Ed è probabile che questo continui ad aumentare, dato che la tecnologia che c’è dietro non è e non può scalare in nessun modo ragionevole.”
Von Tetzchner critica anche il consumo di energia rinnovabile che ultimamente viene sempre più usata per il mining di Bitcoin e crypto, in quanto lo stesso può essere usato, a suo parere, per sostituire i combustibili fossili in altre applicazioni.
In questo scenario, il CEO di Vivaldi afferma di non voler supportare funzioni relative alle criptovalute nel browser, evitando ai suoi utenti di partecipare a quello che secondo lui è definito un azzardo e una truffa.
I browser e le crypto: le diverse prese di posizioni
A quanto pare, la presa di posizione del browser di Vivaldi di non voler supportare le crypto è uguale o contrario ad altri suoi concorrenti.
Il browser di Opera, ad esempio, è da anni ormai noto come il browser che “ama” le criptovalute. Già nel lontano 2018, Opera ha introdotto il wallet crypto nella sua versione Android, poi iOS e poi ancora desktop. Inizialmente supportando solo Ethereum, Opera ha poi introdotto anche il supporto a Bitcoin e Tron, con possibilità di fare transazioni in BTC.
Al contrario, Mozilla, creatore del browser Firefox, qualche giorno fa ha sospeso le donazioni in crypto attivate solo una settimana prima. Si trattava di una collaborazione con BitPay per la creazione di Mozilla Foundation che avrebbe accettato donazioni in Dogecoin (DOGE), Bitcoin (BTC) e Ethereum (ETH).
La causa di questa sospensione è stata associata all’idea che Jamie Zawinski, uno dei co-fondatori di Mozilla, avrebbe espresso in merito alle criptovalute, sostenendo che creano solo inquinamento.