HomeNFTHermès fa causa al creatore di MetaBirkins NFT per violazione al brand

Hermès fa causa al creatore di MetaBirkins NFT per violazione al brand

La famosa casa di moda francese Hermès ha citato in giudizio Mason Rothschild, il creatore della collezione di 100 MetaBirkins NFT, che includono immagini raffiguranti rendering pelosi della tradizionale Birkin. 

La denuncia accusa l’artista di essere uno “speculatore digitale” che vuole arricchirsi nel metaverso rubando il famoso marchio BIRKIN di Hermès. 

Hermès e la causa contro Mason Rothschild delle MetaBirkins NFT

Secondo quanto riportato, pare che Hermès non si fermi davanti al metaverso quando si tratta del suo marchio e delle sue famose borse di Birkin ma che anzi, abbia agito facendo proprio causa al suo creatore. 

https://twitter.com/TheFashionLaw/status/1482746697272934403

“Hermès nomina il creatore di MetaBirkins NFT nella violazione del marchio, causa di dilution”

In pratica, Mason Rothschild ha lanciato la collezione di 100 NFT delle MetaBirkins, le borse che però rappresentano la versione nel metaverso delle famose Birkin di Hermès, aggiungendo al brand la parola ‘meta’, pensando di poterlo rendere esente da violazioni al marchio. 

Non solo, il prezzo di uno di questi NFT Art di borse firmate nel metaverso, sembra sia oscillato intorno ai 42mila euro. Motivazione in più per Hermès di denunciare l’artista come segue:

“[Mason Rothschild] è uno speculatore digitale che sta cercando di arricchirsi rapidamente appropriandosi del marchio MetaBirkins per usarlo nella creazione, commercializzazione, vendita, e facilitando lo scambio di beni digitali noti come token non fungibili. Ruba il famoso marchio BIRKIN di Hermès aggiungendo il prefisso generico ‘meta’, che si riferisce a “mondi virtuali ed economie dove i beni digitali come i NFT possono essere venduti e scambiati.”

La risposta di Mason Rothschild

Il giorno dopo, Rothschild ha pubblicato la sua risposta a Hermès sui suoi canali social, tra cui anche Twitter.

Nel comunicato, Rothschild afferma quanto segue:

“Non sto creando o vendendo borse Birkin false. Ho fatto delle opere che ritraggono immaginarie borse Birkin ricoperte di pelliccia. [..] Ho il diritto di usare il termine MetaBirkins” per descrivere sinceramente ciò che quell’arte raffigura, e per commentare artisticamente quelle borse sul marchio Birkin.” 

Seguendo col suo commento, Rothschild parla poi di NFT come segue:

“il fatto che venda l’arte usando gli NFT non cambia il fatto che sia arte. È abbastanza chiaro dalla lettura della denuncia di Hermès che non capiscono cosa sia un NFT, o cosa facciano gli NFT.”

A conclusione, l’artista afferma di non sentirsi affatto intimidito dalla casa di moda francese e che non avrà problemi a presentarsi in tribunale

Birkin NFT
Un modello di MetaBirkin

Le cause sugli NFT: il caso di Quentin Tarantino e Pulp Fiction 

Verso la fine di novembre scorso, anche il famoso regista Quentin Tarantino avrebbe ricevuto una denuncia da Miramax. 

Tarantino aveva annunciato di mettere all’asta su OpenSea sette scene mai viste del celebre film del 1994, Pulp Fiction, nella versione NFT. Il giorno dopo il suo annuncio, la casa di produzione Miramax ha affermato di voler fare causa per violazione del copyright. 

In pratica, Tarantino non avrebbe coinvolto Miramax che, invece, sostiene di avere i diritti del film. 

I Non-Fungible Token, denominati Secret NFT, avrebbero dato accesso agli acquirenti a scene tagliate e a segreti della pellicola raccontati dallo stesso regista. 

 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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